I dati sulla diffusione del virus West Nile in Veneto e Friuli Venezia Giulia.
In Veneto e Friuli Venezia Giulia sono circa l’1% le zanzare campionate infette dal virus West Nile. A rivelarlo sono i dati dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (Izsve), che monitora costantemente la situazione epidemiologica attraverso un attento programma di sorveglianza entomologica.
Nonostante la percentuale di zanzare infette sembri contenuta, l’Izsve avverte che il pericolo per la popolazione non può essere ignorato. In Veneto, infatti, si registrano già otto casi di forme neuroinvasive della malattia e quattro di febbre West Nile, con la prospettiva che questi numeri possano crescere con il proseguire delle elevate temperature estive.
Il monitoraggio, iniziato a maggio e previsto fino a ottobre, si basa su una rete di 92 trappole distribuite tra Veneto (64) e Friuli Venezia Giulia (28), posizionate in modo strategico per garantire una copertura omogenea del territorio. Le catture avvengono regolarmente ogni 15 giorni per ogni sito, permettendo un aggiornamento continuo sui dati di diffusione del virus. Al 5 agosto, in Veneto, sono stati analizzati 1.659 pool di zanzare, dei quali 22 sono risultati positivi al West Nile (1,33%) e due al virus Usutu. In Friuli Venezia Giulia, invece, 245 pool sono stati sottoposti a test, con due risultati positivi (0,82%).
In Veneto, l’incidenza della Dengue è quadruplicata rispetto all’anno precedente, con 55 casi segnalati. La regione ha inoltre registrato casi di Zika, Chikungunya e febbre Oropouche, anch’essi importati dall’estero.
La direttrice generale dell’Izsve, Antonia Ricci, ha espresso preoccupazione per la situazione, sottolineando l’importanza di mantenere alta la guardia, soprattutto per le persone più vulnerabili come anziani e immunodepressi.