La piaga della violenza sulle donne, in Friuli aumentano richieste d’aiuto e denunce

In Friuli, su denunce e richieste d’aiuto per episodi di violenza contro le donne

Ancora tante, troppe violenze sulle donne, anche in Friuli Venezia Giulia: nella nostra regione, infatti, aumentano richieste d’aiuto da parte delle vittime e denunce. Nella Giornata internazionale contro questa piaga che non si arresta, i dati mostrano un fenomeno ancora diffuso e, spesso sottovalutato.

Le richieste d’aiuto al 1522.

L’Istat ha diffuso oggi una nota con i numeri delle richieste d’aiuto al numero di emergenza 1522: nell’interno 2023, sono stati 516 gli utenti (si tratta di chiamate valide fatte da persone che chiedono informazioni o supporto per se stessi o altri) che vi si sono rivolti (214 della provincia di Udine, 47 da quella di Gorizia, 126 da Pordenone e 109 da Trieste). Ebbene, nei primi tre trimestri del 2024 è quasi già stato superato il totale dell’anno scorso: a fine settembre siamo arrivati a 506 chiamate, quasi due al giorno (220 dalla provincia di Udine, 48 da quella di Gorizia, 115 da quella di Pordenone e 108 da Trieste).

I numeri dei reati spia

Accanto ai numeri delle chiamate al numero specifico d’emergenza per reati di violenza di genere o stalking, l’Istat ha pubblicato anche i dati relativi ad alcuni cosiddetti “reati spia” tra cui maltrattamenti, atti persecutori, percosse e violenze sessuali.

Per quanto riguarda i maltrattamenti ai famigliari, nel 2014 in Friuli Venezia Giulia erano stati denunciati 186 casi, nel 2022 (ultimo anno utile), 389: in quasi l’82% dei casi, la vittima è donna. Passando agli atti persecutori, sempre nel 2022 i reati denunciati sono stati 284, con il 76,06% di vittime donne. Le denunce per violenze sessuali sono passate da 99 (nel 2014) a 139, con le donne che rappresentano le vittime nel 94% dei casi. Gli ammonimenti e gli allontanamenti, nel 2022, sono stati 90.

I dati dei carabinieri.

Anche l’Arma ha diffuso i dati relativi ai casi relativi alla violenza di genere: nell’ex provincia di Trieste, ad esempio, sono poco meno di 200 le denunce per “codice rosso” ricevute dai carabinieri da inizio anno. Si tratta in prevalenza di maltrattamenti in famiglia, ma anche atti persecutori e revenge porn. Il dato rappresenta sicuramente un incremento rispetto all’anno precedente, quando le denunce erano state circa 130; ad aumentare significativamente rispetto al 2023 sono state le denunce per “stalking”, quasi triplicate.

le misure cautelari emesse dall’Autorità Giudiziaria a seguito delle indagini delegate all’Arma dei carabinieri, ossia allontanamento dalla casa familiare, divieto di avvicinamento, arresti domiciliari e detenzione in carcere sono state per l’anno in corsa circa 80, buona parte con l’installazione dei dispositivi di controllo (braccialetto elettronico) nei casi previsti. Lo scorso anno erano state la metà.

Per quanto riguarda la provincia di Gorizia, nei soli primi dieci mesi di quest’anno l’Arma dei Carabinieri ha perseguito 111 casi di “Codice Rosso” dei quali 35 nella competenza territoriale della Compagnia di Gorizia, 47 in quella di Monfalcone e 29 in quella di Gradisca d’Isonzo. In particolare sono state tratte in arresto complessivamente 19 persone mentre 92 sono state denunciate in stato di libertà.

Il centro Zero Tolerance di Udine.

Il Centro Antiviolenza “Zero Tolerance” del Comune di Udine ha registrato un aumento significativo delle attività e delle richieste di supporto tra il 2023 e il 2024. Nei primi dieci mesi del 2024, lo sportello di ascolto telefonico ha ricevuto 249 contatti, superando i 248 registrati nell’intero anno precedente.

Di questi, 136 sono stati effettuati direttamente da donne vittime di violenza. Anche le prese in carico hanno subito un incremento: da gennaio a ottobre 2024, sono state seguite 171 donne, 103 delle quali alla loro prima richiesta di assistenza. Nel 2023, le prese in carico totali erano state 166.

Particolarmente allarmante è l’aumento delle ospitalità nelle case rifugio, con 28 nuclei familiari accolti nei primi dieci mesi del 2024 (11 donne sole e 17 con un totale di 27 minori), rispetto ai 18 nuclei ospitati nell’intero 2023.