I ristoranti del Fvg potranno riaprire per cena.
I ristoranti del Friuli Venezia Giulia potranno tornare ad aprire anche per la cena. A patto che la regione rimanga in zona gialla. È arrivato, infatti, il via libera del Comitato tecnico scientifico (Cts) all’apertura serale, anche se ora – come avviene anche per lo sci – la decisione finale spetterà al governo.
È chiaro, però, che l’okay del Cts ha un suo peso, eccome. Ma con quali regole i ristoranti potrebbero accogliere nuovamente gli ospiti in orario serale? I protocolli prevedono la distanza di almeno un metro fra i clienti, allestendo la sala in modo adeguato; al tavolo, inoltre, non possono sedere più di quattro persone, se non conviventi. E ancora, mascherina obbligatoria sempre per il personale, mentre i clienti la devono indossare soltanto quando non sono seduti al tavolo.
“È come vedere la luce in fondo al tunnel”: così Antonio Dalla Mora, presidente di Fipe Confcommercio Udine commenta il placet del Cts all’apertura serale. È stata proprio l’associazione che riunisce i pubblici esercizi, assieme a Fiepet Confesercenti, a sollecitare il Comitato per ottenere una risposta. “I locali – avverte Dalla Mora – non possono andare avanti in questa situazione ancora per molto. Nel 2020 ci sono stati 160 giorni appena di apertura, senza contare quelli a metà servizio. Ora la politica deve fare presto, modificando l’attuale impianto dei Dpcm e consentendo l’apertura serale in zona gialla, auspicabilmente fino alle 24 e quella fino alle 18 in arancione”. I protocolli previsti, del resto, sono quelli già in vigore e quindi ad “accendere i motori” ci deve pensare proprio il governo. “Per fare i provvedimenti restrittivi sono stati velocissimi, ci aspettiamo altrettanta rapidità per quelli che allentano le misure. I ristoranti – incalza Dalla Mora – non ce la fanno più né sotto il profilo economico, né psicologico. Soltanto per recuperare quanto perso durante gli ultimi 12 mesi – conclude – ci vorranno anni”.
La notizie è stata accolta con entusiasmo anche da Confesercenti Fvg. “Era indispensabile dare un segnale positivo alle attività che così tanto hanno sofferto in questo ultimo anno. Un modo per consentire l’inizio della ripresa economica che tutti auspichiamo” evidenzia Marco Zoratti, vicepresidente di Confesercenti. Ora le valutazioni del Cts dovranno essere recepite al più presto con un provvedimento legislativo: “Comprendiamo perfettamente la delicatezza del momento – ha precisato Zoratti -, ma visto il protrarsi della situazione, riteniamo non si possa più rimandare un cambio di rotta. Concedere alle attività qualche ora in più di lavoro, pur sempre nel rigoroso e imprescindibile rispetto delle regole, aiuterebbe la categoria a rialzarsi”. “Pertanto – ha concluso – chiediamo al presidente, Massimiliano Fedriga, all’assessore Sergio Emidio Bini, e a tutta la Giunta, di sostenere la categoria unendosi alla richiesta della Lombardia, che in queste ore ha inviato una lettera formale al Governo domandando che pubblici esercizi, bar, ristoranti, e attività assimilabili, al momento costrette a chiudere le serrande alle 18 (in zona gialla), possano continuare a lavorare fino alle 22”.
Tutto starà alla permanenza del Fvg in zona gialla. Ma se le attività di ristorazione potessero aprire i battenti per cena anche, per ipotesi, da domani, è lecito attendersi un boom di prenotazioni. La voglia di riassaporare la normalità è tanta. E sui social delle associazioni di categoria, dove la notizia si è diffusa a macchia d’olio, l’entusiasmo è già alle stelle.
Il governo dovrà pronunciarsi entro breve. Il 15 febbraio, come noto, dovrebbero riaprire gli impianti da sci e viene meno il divieto di spostamento fra regioni. L’ultimo Dpcm rimarrà invece in vigore sino al 5 marzo, ma può essere che una questione importante come quella legata ai ristoranti rientri fra gli affari correnti. I ristoranti, intanto, incrociano le dita.