Dal primo settembre in Friuli Venezia Giulia parte la vendemmia didattica.
Il Friuli Venezia Giulia ancora una volta fa da apripista e propone a turisti, appassionati o semplici curiosi la vendemmia didattica. Si tratta di un modo nuovo per toccare con mano, è proprio il caso di dirlo, il mondo del vino: non la semplice visita in azienda ma un’esperienza diretta tra i filari, nel periodo più importante dell’anno per i viticoltori.
Per qualche ora gli ospiti potranno partecipare alla vendemmia e, sotto la guida dei responsabili delle 9 aziende che finora hanno aderito al progetto firmato da PromoTurismo Fvg e dal coordinamento regionale dell’Associazione nazionale Città del vino, partecipare alla vendemmia in piena sicurezza, ricevendo importanti informazioni sulle caratteristiche delle uve da raccogliere e sulle successive fasi della vinificazione, per poi godersi un calice in compagnia del produttore e assaggiare tipicità locali in una cena degustazione.
Un vero e proprio pacchetto turistico-esperienziale, dunque, a pagamento e su prenotazione al sito www.turismofvg.it, disponibile dal 1. settembre nelle aziende Gori agricola, Gradis’ciutta, Elio Vini, Agriturismo Tonutti, Le Due Torri, Conte d’Attimis-Maniago, Aquila del Torre, Spolert winery, Gelindo dei Magredi. L’innovativa iniziativa è stata presentata oggi a Corno di Rosazzo, tra i filari e sotto i portici della storica azienda Collavini. Dove Tiziano Venturini, coordinatore delle Città del vino, e il vicesindaco di Corno, Maurizio D’Osualdo, hanno riassunto lo spirito del progetto e il lungo lavoro che c’è voluto per metterlo in piedi, grazie a un confronto costante con la direzione Attività produttive della Regione e con l’Ispettorato del lavoro di Venezia, per garantire la massima sicurezza in tutte le fasi dell’esperienza in vigna.
Venturini ha chiesto al Consiglio regionale – rappresentato al massimo livello dal presidente Mauro Bordin – di “mettere in legge iniziative di questo genere, pensando anche ad altri prodotti della filiera agricola“. Appello subito raccolto da Bordin, che si è detto pronto “a far crescere questo progetto intervenendo a livello normativo”, lanciando un assist ai consiglieri regionali Diego Bernardis, Roberto Novelli ed Elia Miani, presenti a Corno di Rosazzo.
Prima della presentazione ufficiale, il presidente della massima assemblea legislativa, assieme a Venturini, D’Osualdo e Bernardis, aveva vendemmiato qualche grappolo di ribolla gialla, “ed è stato – ha commentato – come tornare indietro di quarant’anni, ai tempi in cui da ragazzini si aspettava questo momento per lavorare assieme a genitori e nonni e poi fare festa, giorni in cui si rinsaldavano i rapporti nel segno della friulanità. Erano i tempi dei vigneti casalinghi, realtà purtroppo quasi scomparsa. Era davvero una esperienza importante, nella sua semplicità, e per questo mi auguro che chi parteciperà alla vendemmia didattica porti con sé figli e nipoti”.
Dopo aver ringraziato la famiglia Collavini per l’ospitalità, Bordin ha poi sottolineato “la capacità innovativa del Friuli Venezia Giulia e la qualità del lavoro delle direzioni regionali e di PromoTurismo, sempre aperte ai nuovi progetti come ha sottolineato anche il vicesindaco di Corno. Questa iniziativa – ha aggiunto il presidente – permette di far conoscere aziende e prodotti del nostro territorio e viaggia nel segno della tradizione friulana. Ci sono tutti i presupposti perché diventi un’esperienza di successo, e per questo faccio i complimenti a chi l’ha pensata e organizzata. Il Consiglio regionale – ha concluso – vi è vicino e cercherà di rafforzare le potenzialità di questo progetto”.