I timori sul mondo della scuola in Fvg.
Si riaccendono le preoccupazioni sul mondo della scuola in Friuli Venezia Giulia. Su scala nazionale proliferano i timori per i possibili focolai legati all’ambiente scolastico, soprattutto ora che la variante inglese fa paura.
E in Fvg qual è la situazione? “Sapevamo che la scuola in presenza poteva essere un problema e che l’età media dei contagi si sta drasticamente abbassando – ammette l’assessore regionale all’Istruzione, Alessia Rosolen -, ma per ora non abbiamo preso ancora alcuna decisione sull’eventuale ricorso alla didattica a distanza. Come accaduto a gennaio, ci muoveremo soltanto di fronte a dati certi ed evidenze scientifiche”.
Per ora non è arrivato alcun input dal Dipartimento di prevenzione per quanto riguarda la scuola in presenza. Resta il fatto che le mutazioni del coronavirus fanno paura: “L’allarme per la variante inglese è alto, la guardia deve restare alta” aggiunge l’assessore. Paure che si sono propagate all’istituto comprensivo di Gradisca d’Isonzo, dove ci sono 500 alunni in quarantena dopo i 15 casi di positività riscontrati. Qui sono emersi dei casi di variante inglese. “Stiamo monitorando con attenzione la situazione – conclude Rosolen – e ci auguriamo non emergano focolai”.
Intanto, all’orizzonte c’è un ennesimo cambio di rotta inerente il calendario scolastico. Pare che non ci sarà la necessità di svolgere le lezioni fino al 30 giugno, 20 giorni dopo la data fissata in Fvg. Professori in aula, però, dal 1° settembre. In tema di vaccinazioni, infine, sono 9.024 i docenti e collaboratori che hanno prenotato la vaccinazione il primo giorno: dopo i casi di insegnanti che si sono sentiti male in seguito all’inoculazione, guardia alta anche su questo tema.