Vandalizzata la foiba di Basovizza, la condanna del Friuli Venezia Giulia

Scritte negazioniste e ingiurie alla foiba di Basovizza.

Atto vandalico alla Foiba di Basovizza, luogo simbolo della memoria storica italiana. Nella notte ignoti hanno imbrattato l’ingresso del monumento con scritte negazioniste e ingiuriose. L’episodio avviene a pochi giorni dalla celebrazione del Giorno del Ricordo, il 10 febbraio, e a poche ore dalla visita del sottosegretario all’Istruzione e al Merito, Paola Frassinetti, insieme a una delegazione di studenti.

Le indagini.

Le forze dell’ordine, coordinate dalla Digos, stanno conducendo accertamenti sull’accaduto, analizzando le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona. Il gesto è stato immediatamente condannato dalla politica nazionale e locale, che lo ha definito un attacco alla memoria e alla storia condivisa. Immediatamente dopo la scoperta delle scritte, il Comune di Trieste ha attivato la società di servizi ambientali AcegasApsAmga per rimuovere le frasi ingiuriose e ripristinare il decoro del luogo.

La condanna del Friuli Venezia Giulia.

Fedriga: ” Rigurgiti negazionisti che dobbiamo condannare con forza”.

Il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga

“Ogni anno, con l’avvicinarsi del 10 febbraio, si ripresentano rigurgiti negazionisti che dobbiamo condannare con forza. Le istituzioni devono alzare una barriera di dignità, ricordando quella verità storica sui drammi – per troppi anni dimenticati – che i popoli di queste terre hanno vissuto”.

Così il governatore della Regione Massimiliano Fedriga ha commentato quanto accaduto oggi in uno dei luoghi simbolo del ricordo per le famiglie degli infoibati. “Condanno con fermezza il vile gesto delle scritte oltraggiose comparse oggi; un atto ignobile che offende la memoria delle vittime e ferisce l’intera comunità. La storia e il rispetto non si cancellano con l’odio. Il Friuli Venezia Giulia non tollera simili provocazioni”.

“Purtroppo – conclude Fedriga – ci sono ancora studiosi o pseudostudiosi revisionisti, negazionisti, riduzionisti che non fanno un favore al ragionamento libero, minando continuamente la verità. Quando non c’è verità, non c’è libertà”.

Roberti: “Uno scempio che va punito”.

L’assessore regionale alla Sicurrezza Pierpaolo Roberti

“Scritte oltraggiose alla foiba di Basovizza fanno male sempre ed è ancora più significativo che vengano rinvenute il giorno in cui si celebra l’inaugurazione della Capitale europea della cultura, quella capitale che sancisce un ulteriore passo verso l’amicizia tra popoli”, commenta l’assessore regionale alla Sicurezza Pierpaolo Roberti.

“Se grandi passi in questo senso sono stati compiuti negli anni – ha aggiunto l’esponente dell’esecutivo Fedriga – è evidente che tanto ancora deve essere fatto. Credo sia indispensabile che oltre al lavoro delle Forze dell’ordine per individuare e punire i responsabili, tutta la comunità di lingua italiana e slovena si adoperi per isolare sempre più chi incita ad un periodo storico drammatico, che ha sporcato con il sangue di tanti innocenti italiani, sloveni e croati la dura roccia carsica”.

Scoccimarro: “Gesto vigliacco che infanga la storia e umilia la memoria”.

Le scritte rinvenute oggi a Basovizza, durante la cerimonia a cui hanno preso parte l’assessore regionale per la Difesa dell’Ambiente Fabio Scoccimarro e il sottosegretario all’Istruzione Paola Frassinetti

“Anche quest’anno, come accaduto nel 2024, a ridosso della Giornata del Ricordo, si ripete un gesto vigliacco e vergognoso, che infanga la nostra storia e umilia la memoria di chi fu trucidato, fomentando odii e sentimenti di rivalsa. E tanto è più grave quanto accaduto per la presenza di numerosi giovani studenti che hanno raggiunto la Foiba per conoscere le tragiche vicende di questo martoriato territorio”.

Sono le parole dell’assessore regionale Fabio Scoccimarro che questa mattina, assieme al sottosegretario all’Istruzione Paola Frassinetti, ha partecipato a una visita guidata con gli allievi dell’istituto comprensivo “Giuseppe Fava” di Mascalucia (Catania) alla Foiba di Basovizza e al Centro di documentazione multimediale. In questa occasione è stata scoperta una scritta infamante all’ingresso del monumento della Foiba.

“L’esodo e la tragedia delle foibe non sono unicamente una questione nazionale: si inseriscono in una prospettiva più grande, in cui le vittime italiane furono solo una parte della ‘pulizia rivoluzionaria’ messa in atto dal comunismo titoista. È importante far conoscere queste vicende ai nostri giovani affinché comprendano la realtà di ciò che è stato e crescano maturando una concreta e vera cultura della pace” ha detto Scoccimarro.

Rizzetto: “Indignato per l’oltraggio vergognoso”.

“Sono indignato per il vergognoso oltraggio compiuto contro la Foiba di Basovizza, monumento che ricorda i martiri delle foibe e l’esodo di migliaia di italiani da Istria, Fiume e Dalmazia – ha commentato l’On. Walter Rizzetto (FdI), coordinatore regionale di Fratelli d’Italia in Friuli Venezia Giulia e Presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati – . Questo atto, da irresponsabili, oggi fa molto male soprattutto a pochi giorni dalla Giornata del Ricordo. Memoria, rispetto e verità storica sono i valori da trasmettere ai nostri giovani, come spesso ha ricordato anche il Capo dello Stato”.

Bernardis: “Le scritte intrise di odio e provocazione non intaccano la verità storica”.

Diego Bernardis (Fp)

“A pochi giorni dal Giorno del Ricordo e dalla visita istituzionale della V Commissione del Consiglio regionale, assistere a un simile atto vandalico contro un monumento nazionale è semplicemente inqualificabile -commenta il consigliere regionale Diego Bernardis (Fedriga presidente) – . L’ignoranza e la cattiveria, purtroppo, dimostrano di non essere mai sopite, e questo episodio ne è la triste conferma“.

Scritte intrise di odio e provocazione non intaccano la verità storica, né possono cancellare il sacrificio di chi ha perso la vita in queste terre. Questo gesto non è solo un’offesa alla memoria delle vittime, ma anche un tentativo meschino di riaccendere divisioni che la storia ha già condannato”- prosegue Bernardis.

“Soltanto tre giorni fa, la V Commissione del Consiglio regionale, che presiedo, ha visitato questo luogo per sottolinearne l’importanza storica e il dovere della memoria. Chi si rende protagonista di questi atti – conclude l’esponente di Maggioranza – non fa che confermare quanto sia necessario continuare a difendere e tramandare la verità”.