Si delineano le strategie in Fvg per la campagna di vaccini Astrazeneca.
Mercoledì 10 febbraio partirà anche in Friuli Venezia Giulia la seconda fase delle vaccinazioni contro il Covid-19. Se, dunque, tutto è pronto per l’avvio della campana che riguarderà gli ultra 80enni, si è messa in moto la macchina organizzativa per quella che riguarderà gli under 55 che, come noto, utilizzeranno il vaccino di Astrazeneca.
“La terza tipologia di vaccino per combattere il Covid-19 – spiega il vicegovernatore regionale con delega alla Salute, Riccardo Riccardi – si inserisce in un conteso di incertezza sui servizi essenziali. In questa cornice costruiamo assieme alle università e al mondo della scuola un sistema che corra parallelo a quello della vaccinazione per gli over 80 utilizzando il modello usato nelle case di risposo. Una volta individuate le persone con le caratteristiche idonee per la vaccinazione e i luoghi dove inoculare il siero di Astrazeneca, il personale dei dipartimenti di prevenzione provvederà ad effettuare le immunizzazioni nei siti previsti”.
Questo è emerso durante l’ultimo incontro avuto ieri tra Riccardi e l’assessore regionale all’Istruzione, Ricerca e Università, Alessia Rosolen, i rettori e i rappresentanti dell’ufficio scolastico regionale. Un incontro, al quale ne seguirà oggi uno con i prefetti sul medesimo tema, per mettere a punto una strategia per il piano vaccinale a favore delle persone con meno di 55 anni a cui è destinato l’antidoto Astrazeneca.
Si tratta degli appartenenti al personale dell’istruzione, dell’università, delle forze armate e di polizia e di altri servizi essenziali, un bacino di oltre 82.000 persone. “Nell’organizzazione – ha evidenziato il vicegovernatore – sarà necessario considerare in primis il numero di persone da vaccinare, tenendo conto dei due indicatori per l’uso del vaccino Astrazeneca: non avere patologie che rendano inidoneo il soggetto secondo il decalogo delle patologie stabilito dal Consiglio dell’Istituto superiore di sanità e avere meno di 55 anni“.
Saranno le Università e il mondo scolastico a presentare l’elenco delle persone che hanno firmato il consenso informato, non hanno già contratto il virus e sono idonei secondo le caratteristiche del siero Astrazeneca. Il dipartimento di prevenzione procederà poi ad avviare la vaccinazione nelle sedi deputate. Non ci sarà distinzione tra personale docente e non docente. “Tutti coloro che lavorano nei luoghi dell’università e della scuola – ha concluso Riccardi – rientreranno nella vaccinazione”.