Dal paziente zero di Gorizia al record di casi, un anno di pandemia in Fvg

Un anno di coronavirus in Fvg.

Un anno fa nessuno avrebbe mai potuto pensare a cosa ci avrebbero riservato i mesi a venire. Erano le 21.23 del 29 febbraio 2020 quando il paziente zero del Fvg venne identificato. Un goriziano di 51 anni era risultato positivo al Covid-19 dopo essersi recato a Treviso in visita ad un parente.

La guardia era ancora bassa, di pandemia nell’età moderna non si era mai sentito parlare. Ma i casi, in poco tempo, hanno iniziato ad aumentare, come le prime morti, incolpevoli vittime di un virus ancora poco conosciuto. Il primo marzo, i positivi erano già 4 (uno a Trieste e tre a Udine) e il 3 il Covid contagia uno dei consiglieri regionali, Igor Gabrovec. Il 10 marzo scatta il lockdown.

Ad aprile sono le Case di riposo a diventare un focolaio, emergenza che si protrarrà aggravandosi ulteriormente a maggio. Soprattutto a Trieste, il territorio più colpito dalla prima ondata, dove i contagi e i decessi schizzano in alto.

Ad oggi, le persone contagiate in Fvg hanno sfiorato le 77mila. Le scuole superiori, chiuse nuovamente dal 5 novembre, in regione hanno riaperto lo scorso primo febbraio su decisione del presidente Massimiliano Fedriga. I vaccini sono iniziati a fine dicembre ma procedono a rilento. Si lavora e si studia da casa.

Contro il rischio di nuova ondata Fedriga pensa alla chiusura delle scuole in Fvg

Mascherine, distanziamento, quarantena, l’economia che crolla e i negozi che chiudono i battenti. Dopo un anno siamo ancora qua al centro di un’ulteriore ondata, Pasqua, Natale ed è di nuovo Pasqua, con la speranza che almeno i vaccini mettano fine ad un’epidemia per cui nessuno era davvero preparato.