Udine e Trieste assieme, unite nel dono del sangue

Il valore del dono di sangue unisce Udine e Trieste.

L’Afds di Udine e l’Ads di Trieste hanno rinsaldato una collaborazione e un’amicizia che dura dal 1963 e sono pronte, assieme, a tutelare i donatori di sangue della regione e lo spirito volontaristico che le accomuna. I rispettivi presidenti, Roberto Flora ed Ennio Furlani, hanno sottoscritto, durante un incontro tenutosi nel capoluogo giuliano, un accordo coinvolgendo nell’elaborazione soprattutto i giovani delle due associazioni, la vera forza che fa ben sperare nel futuro del dono.

La collaborazione tra le associazioni.

Nell’estate del 1963 Giuseppe Tenderella di Trieste prendeva contatto con Giovanni Faleschini, presidente dell’Associazione friulana donatori sangue, nata nel 1958 e che allora operava unitariamente nelle province di Udine e di Pordenone. L’intenzione era quella di creare una nuova associazione a Trieste sul modello friulano. “Fin dall’inizio i due gruppi di volontari condivisero i valori di famiglia, solidarietà, coscienza, umanità, fede, lealtà, riconoscenza, onore, amicizia, altruismo, umiltà – ricorda Flora – perché il donatore si avvicina al prelievo con grande umiltà”.

Nel novembre del 1963 così fu costituita l’Associazione donatori sangue (Ads) Trieste. Due anni dopo, nel 1965, le due associazioni fondarono la federazione Fidas del Friuli-Venezia Giulia, con Faleschini primo presidente, Tenderella vice e Vittorio Alfieri presidente dei sindaci. Nel corso di più di sessant’anni tra Udine e Trieste ci sono sempre stati ottimi rapporti che ora vengono rinvigoriti.

“Da sempre condividiamo gli stessi fini e le stesse proposte – aggiunge Furlani – per questo rinnoviamo ora lo spirito della nostra partecipazione attiva e collaborativa che dura da generazioni”.

Nell’accordo le due associazioni ribadiscono la natura del dono in forma associativa, volontaria, gratuita, anonima e responsabile; si impegnano a condividere e realizzare progetti innovativi, in particolare per coinvolgere i giovani; stabiliscono una consultazione permanente su problemi della donazione al fine di presentare una comune posizione nelle sedi competenti; si accordano, infine, per rafforzare la dimensione regionale in un’efficace sintonia fra Trieste e Udine a beneficio della funzionalità del sistema trasfusionale regionale.