I dati di Istat e Aci sugli incidenti in Fvg.
All’indomani della Giornata mondiale in memoria delle vittime della strada, che si celebra ogni anno il 15 novembre, nella provincia di Udine i dati non sono per nulla incoraggianti. Se, infatti, a livello regionale, i numeri di vittime a causa di incidenti stradali diminuiscono leggermente, nella provincia friulana il dato è in controtendenza rispetto anche a tutte le altre ex provincie della regione.
La fotografia la scattano insieme l’Istat e l’Anci e viene rilanciata da Legambiente Fvg che, alla luce di quanto emerge, si chiede “se sia stato raggiunto l’obiettivo italiano ed europeo di dimezzare nel 2020 il numero delle vittime di incidenti stradali registrato nel 2010. La risposta – continua la nota di Legambiente – purtroppo è no, neppure in Friuli-Venezia Giulia”.
In base ai dati riportati, nel 2010 in regione erano morte in questo modo 103 persone e 5.137 erano rimaste ferite. Nove anni dopo, nel 2019, si sono registrate 72 vittime e 4.402 feriti. Guardando agli ultimi cinque anni il numero di incidenti stradali è leggermente diminuito, passando da 3.538 a 3.321, con livelli simili a quelli del 2013-2014.
“Questo non vale per tutte le province – prosegue Legambiente – in quella di Udine il numero è addirittura aumentato. Sempre negli ultimi cinque anni, i morti per incidente in Fvg sono leggermente aumentati, ma mentre in provincia di Pordenone sono dimezzati, sono risultati superiori in quelle di di Udine e di Gorizia e quasi raddoppiati in provincia di Trieste”.
Sempre secondo i dati rilanciati da Legambiente Fvg, tra il 2015 e il 2019 il numero di feriti in incidenti stradali in regione si è leggermente ridotto, tornando ai livelli del 2014. Questo vale per le province di Trieste e Pordenone, mentre in provincia di Udine il numero di feriti è stazionario e in provincia di Gorizia è addirittura aumentato.
“Si può ipotizzare – spiegano da Legambiente – che il leggero calo in regione sia dovuto sia al miglioramento dei sistemi di sicurezza dei veicoli, sia agli interventi per ridurre l’incidentalità soprattutto sulle strade extraurbane. Per questo è utile verificare anche l’andamento degli incidenti nei centri urbani, esaminando i dati dei capoluoghi di provincia negli ultimi cinque anni”.
Qui, nel periodo 2015-2019 il numero di incidenti nei capoluoghi è diminuito dappertutto, di meno però nel Comune di Pordenone. Gli effetti di questi incidenti sono differenziati: i morti sono quasi raddoppiati nel Comune di Trieste, i feriti invece sono leggermente diminuiti a Trieste ma sono aumentati a Pordenone, Gorizia e Udine.
“Evidentemente – continua la nota – le politiche di moderazione del traffico che i Comuni avrebbero dovuto attuare in applicazione dei piani del traffico, non sono ancora sufficienti e i risultati tardano a vedersi. I cosiddetti utenti deboli della strada, cioè chi è più esposto a danni in caso di incidente, ovvero pedoni, ciclisti, anziani, bambini, sono poi ancora oggi dimenticati dalle politiche della mobilità praticate da Comuni e Regione, nonostante le dichiarazioni ufficiali, i piani e gli obiettivi dicano sempre il contrario”.