Il turismo in Fvg regge e punta a superare la dura prova del Covid

I dati sul turismo in Fvg.

Si sa che il turismo, anche in Fvg, è stato uno dei comparti economici più flagellati dalla pandemia, ma l’inversione di tendenza appare oggi significativa. il sistema ha incontrato pesanti difficoltà, soprattutto nel 2020, ma è riuscito a reggere e a capovolgere il trend, già a partire dal 2021. E le attese per quest’anno sembrano confermare il ritrovato ottimismo.

Ad avvalorarlo sono anche i dati raccolti dalle Camere di Commercio regionali e PromoTurismo Fvg, incrociati agli applicativi analitici e alle indagini a campione con risposte di imprenditori e turisti elaborate da Isnart, istituto del sistema camerale che mette a disposizione strumenti utili a supportare la crescita delle attività produttive della filiera legata all’ospitalità. Una filiera che in Fvg conta 12.324 imprese registrate (dato al 31 dicembre 2021), il 2% dell’offerta complessiva italiana, e impiega circa 53 mila 500 addetti.

Il primo Rapporto sul turismo in Fvg è stato presentato oggi (martedì 10 maggio) in un webinar “girato” in Cciaa Pordenone-Udine.

Il turismo e le problematiche del Covid in Fvg.

Le indagini Isnart sono state fatte in settembre e dicembre 2021 per monitorare l’andamento della stagione estiva in termini di occupazione delle camere e le caratteristiche della clientela. Lo studio è stato realizzato tramite indagine Cawi e indirizzato a oltre 100.000 imprese italiane, tra strutture alberghiere ed extralberghiere. L’universo di riferimento dell’indagine è stato poi ponderato per tipologia delle strutture per area geografica.

Dall’analisi del dato sul Fvg emerge come il cambiamento dei mercati di riferimento, l’organizzazione per gestire possibili disdette causa Covid-19 e i cambiamenti di tipologia di clientela siano state le principali problematiche incontrate dalle imprese turistiche nell’ultimo anno, anche se il 32,2% delle imprese ha dichiarato invece di non aver incontrato problemi (in Italia solo il 14,9%). Il 19,7% ha poi dichiarato di essersi trovata in difficoltà nella gestione del prezzo delle camere rispetto ai nuovi costi per le misure di sicurezza anti-Covid e il 16% nel reperimento del personale stagionale. Nel 2021, il tasso di occupazione delle camere in Fvg è stato superiore a quello medio nazionale fino ad agosto (tranne che in aprile). Il picco, a livello nazionale e regionale, è stato ad agosto, quando risultavano occupate più di 8 camere su 10.

Dall’indagine diretta svolta da Isnart sul Fvg, è emerso che più di 4 imprese ricettive su 10, a fine 2021, prevedevano di chiudere l’anno in perdita (in Italia più di 5 su 10). Il 37,1% stimava invece di raggiungere il pareggio. Solo il 19,6% riteneva di conseguire utili. Dati interessanti del report arrivano anche da fonte Airdna e fanno riferimento alle notti prenotate negli alloggi privati tramite AirBnb: un numero sceso molto nel 2020 rispetto al 2019, –37,8% (da 44.281 notti medie prenotate al mese a 27.532). Il calo è stato però più contenuto di quello medio italiano (-45,1%). C’è stato un parziale recupero nel 2021: +8,9% sul 2020 ma ancora -32,3% sul 2019. Il gap con il 2019 si è ridotto durante la stagione estiva e nel periodo ottobre-novembre.

La domanda.

L’indagine Isnart evidenzia come il turismo balneare risulti la prima motivazione di visita in Friuli Venezia Giulia, con una media che raggiunge il 40% contro il 24,5% italiano. Segue la ricchezza del patrimonio artistico (15,9%, anche se inferiore al 23,7% della media italiana). Più alte della media nazionale invece l’ospitalità presso parenti o amici e i divertimenti offerti (rispettivamente 13,7% e 12,9%).

Un 11,1% degli intervistati dichiara inoltre di avere casa nella nostra regione, mentre un 10,3% sceglie il Fvg tanto per il rapporto qualità-prezzo quanto per il desiderio di conoscere un luogo mai visto. Per una piccola percentuale, ma decisamente più alta rispetto alla media nazionale, il Fvg è ritenuto luogo adatto per una vacanza con bambini piccoli (il 6,7% contro l’1,8% dell’Italia nel complesso). Un buon 12% sceglie il Fvg per la vicinanza rispetto al luogo di partenza (media nazionale ferma al 4,4%), dato che suggerirebbe una maggior presenza di turisti da aree geografiche limitrofe alla regione.

Quali sono poi le attività preferite una volta in Fvg? Quella principale risulta l’andare al mare: il valore per il Fvg è pari al 66,5% contro una media italiana di 42,1%. Seguono escursioni e gite, visita dei centri storici, monumenti e siti di interesse archeologico, la pratica di attività sportive e la degustazione di prodotti enogastronomici locali (con un valore superiore a quello medio nazionale).

ARRIVI E PRESENZE IN TEMPI COVID.

La pandemia ha colpito duramente nel 2020 con una flessione soprattutto del turismo internazionale. Secondo dati di PromoTurismoFVG, nel 2021 (gennaio-novembre) rispetto al 2020 si sono registrati incrementi di arrivi e presenze sia per i turisti italiani (+22,4%) sia per gli stranieri (addirittura +86,2%). Le presenze sono rispettivamente salite del 27,2% e dell’88,1%.

Dati positivi per il periodo 2021-2020 indicano una complessiva ripresa del turismo nell’ultimo anno. Diversa è la situazione rispetto al periodo pre-pandemico: tra gennaio e novembre 2021 gli arrivi e le presenze, sia di italiani sia di stranieri, sono ancora inferiori rispetto al 2019. Si è però vicini al recupero per le presenze di italiani (-3,2% sul 2019). In particolare, il territorio di Udine registra un -0,3%, quello di Gorizia un -0,8% mentre in quello di Pordenone si sono già superati i livelli del 2019 in termini di presenze italiane (+2,5%).