Politica divisa in Friuli Venezia Giulia dopo la vittoria di Donald Trump eletto come 47esimo presidente degli Stati Uniti d’America.
Bernardis: “Con Trump vince il sogno americano”
“La sua politica America First, nel solco della lotta all’immigrazione clandestina e del taglio delle tasse, del ritorno alla pace e alla libertà di pensiero, è un passo in avanti importantissimo verso un futuro di buonsenso e di maggiore stabilità – commenta il consigliere regionale Diego Bernardis (Fedriga presidente) – . La visione di Trump è un simbolo di rinnovamento per il sogno americano, basato sulla libertà, la prosperità economica e la difesa delle frontiere“.
“L’appassionante corsa alla Casa Bianca si è conclusa con il meritato trionfo di Donald Trump, che vince anche il voto popolare – continua Bernardis – . Sono convinto che con la leadership di Donald Trump, la già salda amicizia e alleanza Italia-Usa sarà ulteriormente consolidata. Al presidente Donald John Trump, al vicepresidente James David Vance, e a tutta la squadra vanno i miei migliori auguri di buon lavoro“.
Serracchiani, “La sberla di Trump sia una lezione per noi”.
“Gli elettori di Trump hanno dato una sberla a una leadership e a un governo che sentivano lontani e che li ha delusi – scrive sui suoi social la deputata Debora Serracchiani, della segreteria nazionale del Pd – . Le dimensioni e lo spessore della sua vittoria sono di per sé significativi. Dunque non commettiamo l’errore di cercare giustificazioni in fattori esterni alla dinamica del dialogo che Trump e i suoi hanno saputo mantenere e rafforzare con strati estesi e differenziati di popolazione”.
Chiarito che “nelle condizioni date Harris ha fatto il possibile”, Serracchiani scrive che “c’è un malessere profondo e crescente di classi sociali, in Usa, in Europa, in Italia, che percepiscono il rischio di impoverire, che non credono alle istituzioni e si sentono mettere ai margini delle decisioni, che vedono nei flussi migratori un pericolo epocale, nel globalismo una sciagura”.
“A noi sta imparare la lezione o ignorarla – riflette la deputata dem – continuare a coltivare l’orto sicuro delle nostre certezze valoriali o fare i conti con le asprezze, le incertezze e i bisogni di persone in carne e ossa che misurano i soldi, cui dell’Europa, della Russia o della Cina importa poco o nulla”.
“Da oggi l’Europa sarà più sola e – continua Serracchiani – la sinistra europea ancora di più. E quello che farà l’Europa conterà più di quello che temiamo possa fare Trump: ci hanno dato le chiavi di casa e ci hanno detto arrangiatevi. Oggi possiamo decidere di diventare rapidamente adulti, affrontare i temi scomodi che muovono le masse, offrire una proposta alternativa e convincente. Oppure possiamo rassegnarci pensosamente ad accompagnare un declino delle democrazie occidentali il cui sentiero – conclude la deputata – sembra già tracciato”.
Honsell: “Con Trump ci sarà un impatto economico sull’Europa e sull’Italia”.
“L’elettorato americano ha preferito il candidato più abile nell’usare l'”effetto di verità” delle parole, come lo chiamava il filosofo Foucault, che è ben altra cosa della corrispondenza delle parole con la realtà. È stato convinto più dalle promesse di Trump che da quelle di Harris. Ha preferito chi proclama i valori tradizionali rispetto a chi proclama quelli più progressisti”, commenta Furio Honsell, Consigliere regionale di Open Sinistra FVG.
“Le libere elezioni sono un aspetto importante della democrazia, ma non sono assolutamente l’unico – continua Honsell – . La democrazia si fonda soprattutto sulla separazione dei poteri: legislativo, giudiziario, esecutivo, e sulla libertà di stampa. Non sapremo mai se chi sarebbe stata la prima presidente donna degli Stati Uniti avrebbe mantenuto le sue promesse e assicurato tutti gli aspetti della democrazia. Potremo invece constatare se uno tra i presidenti più maschilisti lo farà. Riteniamo che il ruolo dell’opposizione sarà molto importante nel governo Trump, proprio ai fini del controllo. Esattamente come adesso in Regione e in Italia”.
“Certamente ci sarà un impatto economico sull’Europa e sull’Italia, perché Trump ha da sempre proclamato politiche antieuropeiste. Infine va espresso un giudizio negativo sul quadriennio di Biden che non ha voluto, o forse saputo, fermare, ma ha invece alimentato, la guerra in Ucraina e nel Medio Oriente”, conclude il Consigliere regionale di Open Sinistra FVG.
Capozzi: “Kamala Harris distante dai ceti deboli”.
“La vittoria netta di Trump evidenzia quello che appare ormai chiaro, ossia che le posizioni indefinite non pagano mai – commenta la consigliera regionale Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle) – . Se non ci si schiera in maniera netta in difesa dei ceti popolari, dei più poveri e delle masse dei lavoratori che non arrivano alla fine del mese, infatti, difficilmente le Destre perderanno il consenso del voto popolare. Gli elettori vogliono rispecchiarsi in posizioni precise che non devono lasciare spazio a interpretazioni di sorta”.
“Questo risultato fa riflettere soprattutto riguardo le possibili evoluzioni della politica estera – aggiunge l’esponente pentastellata, facendo riferimento agli scenari internazionali – con particolare attenzione ai conflitti in corso in Medio Oriente e in Ucraina, dei quali ci aspettiamo e ci auguriamo la conclusione”.
“Tuttavia un occhio di riguardo – sottolinea la rappresentante del M5S – non può non essere rivolto anche al commercio su scala internazionale, considerato il pieno coinvolgimento della nostra regione rispetto a questo tema. Il Paese principale di destinazione dei prodotti in uscita dal Friuli Venezia Giulia – conclude Capozzi – è costituito proprio dagli Stati Uniti, verso i quali viene destinato il 14,1% dell’export totale regionale“.