L’allarme del Movimento Difesa del Cittadino Fvg: la nuova truffa colpisce chi è alla ricerca di un lavoro.
Negli ultimi giorni, una nuova truffa sta colpendo migliaia di utenti in tutta Italia e anche il Friuli Venezia Giulia. Lo Sportello Truffe Online del Movimento Difesa del Cittadino (MDC FVG) ha lanciato l’allarme riguardo alla cosiddetta “truffa del CV su Whatsapp”, un inganno sempre più diffuso che colpisce soprattutto chi è alla ricerca di lavoro. La modalità del raggiro è tanto semplice quanto pericolosa: telefonate da numeri con prefisso italiano (+39) informano il destinatario di aver “ricevuto il curriculum” e invitano a entrare in contatto via WhatsApp per ottenere ulteriori dettagli.
La proposta potrebbe sembrare credibile, soprattutto per chi sta cercando attivamente un’occupazione. Tuttavia, sotto questa facciata apparentemente innocua, si cela un tentativo di frode ben congegnato. La voce preregistrata, infatti, spinge l’utente a cliccare su link sospetti e ad aprire conversazioni con soggetti sconosciuti. Ma come avverte il presidente dell’MDC FVG, Raimondo Gabriele Englaro, “nessun serio datore di lavoro propone offerte di lavoro attraverso telefonate preregistrate e link a chat su WhatsApp”. Questa è una truffa che sfrutta la buona fede delle persone e la loro vulnerabilità emotiva, alimentando la preoccupazione di chi è alla ricerca di un’occupazione.
Il pericolo per i più giovani e i vulnerabili
Secondo l’MDC, i più giovani sono particolarmente a rischio, poiché spesso sono alle prime esperienze nel mondo del lavoro e meno esperti nel riconoscere i segnali di una possibile truffa. La mancanza di familiarità con il mercato del lavoro e la pressione psicologica di trovare un impiego, infatti, li rende bersagli ideali per questo tipo di truffa, che promette guadagni facili e immediati. I truffatori, quindi, approfittano della buona fede e della necessità di lavorare, mettendo in atto strategie ingannevoli che colpiscono chi è in una situazione di vulnerabilità economica.
Come tutelarsi contro la “truffa del CV”
Il Movimento Difesa del Cittadino ha stilato una lista di consigli utili per evitare di cadere nella trappola della truffa del CV:
- Non rispondere e bloccare immediatamente il numero sospetto, soprattutto se non si è inviato recentemente alcun curriculum.
- Non cliccare su link sospetti o avviare conversazioni su WhatsApp con numeri sconosciuti che promettono offerte di lavoro online.
- Verificare sempre l’identità delle aziende prima di intraprendere qualsiasi tipo di comunicazione. Controllare i siti ufficiali e diffidare da chi richiede investimenti di denaro su piattaforme non riconosciute.
- In caso di dubbi o truffe subite, segnalare l’accaduto alla Polizia Postale e contattare le associazioni dei consumatori per ricevere assistenza legale.
L’MDC FVG sollecita anche un maggiore impegno da parte delle autorità competenti per rafforzare i controlli e contrastare il fenomeno. Come sottolinea Englaro, “questa truffa sfrutta l’ansia da ricerca di lavoro e la buona fede delle persone, ed è quindi fondamentale sensibilizzare la popolazione, soprattutto i più giovani, e incentivare le forze dell’ordine a rafforzare la prevenzione”.
Un fenomeno in crescita
Nel 2024, l’AGCOM ha registrato un aumento del 25% delle frodi telefoniche e delle truffe tramite app di messaggistica rispetto all’anno precedente. La truffa del CV sta diventando una delle più diffuse, anche grazie alla strategia subdola adottata dai truffatori. L’apparente affidabilità dei numeri italiani induce infatti le vittime ad abbassare la guardia, diversamente da quanto accade con numeri stranieri, che solitamente suscitano maggiore sospetto.
Una volta che l’utente risponde alla telefonata o avvia la conversazione su WhatsApp, si trova in contatto con una falsa agenzia che propone incarichi online facili e ben retribuiti, ricalcando il modus operandi della già nota “truffa dei Mi piace”. Lo scopo finale dei truffatori è sempre lo stesso: spingere le vittime a trasferire denaro su piattaforme di trading non regolamentate, promettendo guadagni facili. Una volta che i truffatori ottengono i soldi, scompaiono, lasciando le vittime senza risparmi e senza alcuna possibilità di recuperare i fondi.