Già prima delle cadute dai tetti che hanno funestato la fine di luglio e della tragedia di Tarvisio, costata la vita a Giulio Alberto Pacchione e Lorenzo Paroni, due soccorritori della Guardia di Finanza che si stavano addestrando in parete, l’andamento degli infortuni mortali sul lavoro in Friuli Venezia Giulia mostrava un drammatico peggioramento. Le morti bianche rilevate dall’Inail in regione nei primi sei mesi dell’anno sono infatti ben 13, tre in più degli infortuni mortali verificatisi nell’intero 2022 e più del triplo rispetto ai 4 casi del primo semestre dello scorso anno.
I dati.
“I dati Inail – dichiara il segretario regionale della Cgil Villiam Pezzetta – rafforzano purtroppo l’allarme sicurezza, lanciato più volte dalla Cgil e dagli altri sindacati negli ultimi mesi, caratterizzati da una forte recrudescenza dell’andamento infortunistico, proseguita purtroppo nel periodo estivo, anche a causa dell’emergenza maltempo e degli interventi straordinari ad essa legati. Di ben scarsa consolazione, vista l’impennata dei casi mortali, la flessione nel numero totale di infortuni denunciati in regione, in calo dell’11%. Da segnalare anche come il dato regionale sia in controtendenza rispetto all’andamento nazionale, che vede invece una lieve riduzione dei morti sul lavoro rispetto allo scorso anno”.
La sicurezza.
Indispensabile, per il segretario generale della Cgil Fvg, “una forte presa di coscienza da parte di tutti, imprese, mondo del lavoro, istituzioni, per rafforzare le misure di prevenzione, la formazione sulla sicurezza, i controlli e la vigilanza sul rispetto delle norme in materia di sicurezza, il rafforzamento della rete dei rappresentanti dei lavoratori sulla sicurezza sia aziendali che territoriali, con un ruolo concreto e non formale”.
Pezzetta ricorda anche come la sicurezza sia uno dei grandi temi al centro della mobilitazione nazionale della Cgil, che proseguirà il 30 settembre con una manifestazione a Roma. Tra le proposte sul campo anche l’introduzione di una patente a punti per incentivare la piena applicazione delle norme su prevenzione, formazione e sicurezza da parte delle imprese. “Ma è importante – conclude il segretario regionale della Cgil – anche il ruolo che possono svolgere le regioni, dalle politiche sulla formazione al rafforzamento degli organici dei servizi di prevenzione e sicurezza delle Aziende sanitarie“.
La tragedia di Tarvisio.
Una comunità sotto shock quella di Tarvisio che ha proclamato il lutto cittadino in occasione dei funerali di Giulio Alberto Pacchione e Lorenzo Paroni, i due giovani finanzieri morti sul Monte Mangart.
I due giovani erano in attività ufficiale di addestramento come finanzieri ed erano attesi in caserma nella serata del 16 agosto. L’allarme è scattato tardi in quanto era nota la difficoltà della via, che richiede tempo e impegno, ed erano altrettanto note le altissime capacità dei due alpinisti.
La notizia è arrivata nel cuore della notte, intorno alle 2:15, con il ritrovamento dei corpi senza vita alla base della parete del Piccolo Mangart di Coritenza, dove i due stavano risalendo la via Piussi, una via di sesto grado che percorre il verticale pilastro Nord.
I funerali.
La data per la cerimonia funebre dovrebbe essere fissata oggi. L’ipotesi più probabile è che i funerali congiunti si terranno a Tarvisio, luogo che rappresenta sia il dolore della perdita che l’unità e la solidarietà che emergono in momenti come questi.
La cerimonia istituzionale, vedrà la partecipazione di importanti cariche dello Stato e dei vertici della Guardia di Finanza, l’unità in cui i due finanzieri hanno prestato servizio. Successivamente Giulio Alberto Pacchione e Lorenzo Paroni si dirigeranno rispettivamente verso Silvi Marina (Teramo) e Montereale Valcellina. Nel frattempo, la Procura ha già concesso il nullaosta per la sepoltura.