Dai negozi ai ristoranti, in Friuli un titolare su cinque è straniero

Nelle ditte individuali del terziario, un titolare su cinque è straniero.

L’occupazione tiene, ma la condizione economica delle famiglie dei lavoratori del terziario Fvg permane in un’area di difficoltà; nel commercio e nel turismo i lavoratori indipendenti diminuiscono nel decennio come in nessuna altra regione d’Italia (-15,5% contro -8,6% nazionale), cresce invece la componente straniera tra i titolari delle ditte individuali.

È la sintesi di quanto presentato nella sede della Confcommercio Pordenone nel corso di un incontro con la stampa promosso dall’Ente Bilaterale del Terziario del Fvg. Sul tavolo le indagini sul mondo del lavoro di Format Research, presentata dal direttore scientifico Pierluigi Ascani, e di Ires Fvg, presentata dal ricercatore Alessandro Russo.

Occasione per il presidente dell’Ebiter Fabio Pillon e per il vicepresidente Adriano Giacomazzi (recentemente nominati nel rinnovato consiglio, composto anche da Guerrino Lanci e Renata Lirussi per Confcommercio Fvg e da Marika Baio per Filcams-Cgil e Matteo Calabrò per Uiltucs-Uil, mentre Giacomazzi rappresenta Fisascat-Cisl) per sottolineare come il monitoraggio dei dati “per un ente come il nostro che rafforza la collaborazione tra imprese e lavoratori si configura come un elemento strategico in questo particolare momento storico, anche al fine di prevedere le tendenze nel medio-lungo termine e anticipare il disagio sociale in relazione agli effetti sul mercato del lavoro della congiuntura economica”.

I titolari delle ditte individuali attive nel terziario.

I titolari delle ditte individuali nel terziario sono in maggioranza maschi (60,5%, pari a oltre 15.000 all’inizio di quest’anno). Tra i principali comparti, solo nei servizi alla persona (quali lavanderie, parrucchiere, trattamenti estetici, centri benessere e altro) prevalgono le donne (sono il 78,9%).

La componente straniera sta diventando sempre più importante anche nel terziario, tanto che i titolari nati all’estero sono il 18,6% (14,8% al di fuori dell’Unione Europea e 3,8% nell’UE). Nell’area giuliana si rileva la percentuale più elevata (21,4%). Tornando a considerare l’intero contesto regionale, nell’ambito delle attività di servizi di pulizia i titolari nati all’estero raggiungono il 29%, mentre l’incidenza più bassa si riscontra nelle attività connesse all’informatica (6,5%).

Il principale Paese di nascita (dopo l’Italia) è la Cina (primato che si riscontra anche nell’ambito della ristorazione e dei servizi alla persona). Per quanto riguarda il commercio al dettaglio prevalgono gli imprenditori originari del Marocco, nei servizi di pulizia quelli provenienti dai Paesi dell’ex Jugoslavia. Nonostante l’aumento del numero di stranieri, generalmente giovani, il grado di invecchiamento del settore rimane elevato, al punto che i titolari con meno di 30 anni operanti nel terziario (il 5,7% del totale) sono addirittura meno numerosi degli over 70 (6,5%).

L’ente bilaterale.

Previsto dai Contratti Collettivi Nazionali del Lavoro, coordinato a livello regionale e operativo grazie all’attività di comitati territoriali, l’Ente Bilaterale è costituito tra Confcommercio Friuli Venezia Giulia e le Organizzazioni sindacali dei lavoratori, e ogni anno programma interventi di sostegno al lavoratore e all’impresa del turismo e del terziario: welfare concreto e di semplicissimo accesso per i lavoratori, il modo più vantaggioso per rispondere agli obblighi contrattuali per le imprese, che ogni anno possono anche usufruire di rimborsi per necessità aziendali.

Sul programma 2023, ricorda il presidente Pillon, tra Terziario e Turismo sono stati destinati 330mila euro (a fronte dei 186mila del Programma 2022), con risposte positive per oltre 200 imprese e un migliaio di lavoratori. Il programma 2024 è attivo, fino ad esaurimento fondi, e le domande vengono evase in base all’ordine di arrivo. È possibile rivolgersi per informazioni ai comitati di riferimento territoriali: www.ebt.fvg.it.