La crisi in Afghanistan e la ripresa della rotta balcanica in Fvg.
Le preoccupazioni per i possibili effetti in Friuli Venezia Giulia della crisi in Afghanistan salgono. Mentre i talebani si sono impossessati nuovamente della capitale Kabul, dopo il ritiro dei militari Usa dall’area, instaurando un clima di terrore, sono molti i cittadini che stanno fuggendo dal Paese dell’Asia meridionale.
E mentre l’Afghanistan è nel caos, crescono in Fvg i timori per le ripercussioni in regione. A rimarcarlo, per esempio, è il consigliere regionale della Lega, Alfonso Singh: “La crisi – sottolinea – potrebbe provocare gravissime ricadute sul fronte dei flussi migratori e, in particolare, rischia di interessare anche la rotta balcanica. Il Governo italiano e l’Unione europea, perciò, si facciano trovare pronti prima che sia troppo tardi o che la situazione degeneri”.
“Dopo la caduta di Kabul – aggiunge Singh – esiste il concreto rischio che milioni di profughi afghani si dirigano sulla rotta balcanica, intensificando gli arrivi di stranieri irregolari anche in Friuli Venezia Giulia con gravi ricadute anche nell’ambito della sicurezza e della sanità“.
“La crisi afghana – continua l’esponente del Carroccio – non deve costituire il pretesto per allargare le maglie dell’immigrazione o per allentare i controlli, come certa Sinistra vorrebbe fare già da tempo. Il rischio è di trovarsi di fronte a un fenomeno ingestibile, se non si pongono dei limiti fin da subito, oltreché controlli precisi e regole chiare. Bisogna farsi trovare pronti – conclude Singh – al possibile esodo di milioni di profughi afghani verso l’Europa e l’Italia si faccia trovare pronta, soprattutto per affrontare le nuove minacce che derivano dal fondamentalismo islamico e su come affrontare la crisi umanitaria“.