I proventi della tassa di soggiorno in Friuli Venezia Giulia.
Si attesta sui 6 milioni di euro il gettito della tassa di soggiorno nei Comuni del Friuli Venezia Giulia. Secondo uno studio della Fondazione Think Tank Nord Est, condotto sui bilanci comunali, nel 2023 è stato registrato il livello più alto di introiti dell’imposta: si tratta di un dato record di 6 milioni di euro con una crescita del 17,3% rispetto al 2022, quando nelle casse comunali finirono 5,1 milioni.
L’aumento degli incassi è determinato dal trend positivo del movimento turistico in Friuli Venezia Giulia, ma anche dalla crescita del numero dei Comuni nei quali si paga l’imposta. Infatti, nel 2023 è stata introdotta a Tarvisio, Muggia, Cividale e Palmanova, portando il totale dei Municipi a quota 14 (a Duino Aurisina è stata sospesa dal 2020 fino al 2024).
Nel corso del 2023, il maggiore gettito è stato rilevato a Trieste con 2.148.000 euro, in crescita del 27,1% rispetto all’anno precedente. La performance del capoluogo ha determinato il sorpasso nei confronti di Lignano, che ha comunque evidenziato un aumento degli introiti dell’1,8% sul 2022, incamerando in totale 2.136.000 euro.
Anche Grado mostra un trend positivo (+5,3%), superando abbondantemente il milione di euro di incasso. Tarvisio, nel primo anno di applicazione dell’imposta, ha messo insieme circa 186.000 euro di introiti, mentre Palmanova 143.560. A Forni di Sopra le risorse raccolte attraverso l’imposta di soggiorno sono appena inferiori ai 63.000 euro, mentre a Muggia oltre 55.000 e ad Arta Terme poco meno di 51.000.
Per quanto riguarda il gettito 2024, secondo le cifre riportate nei bilanci di previsione, si stima un incasso di quasi 5,8 milioni di euro. Tuttavia, spiega la Fondazione, in fase di rendiconto si potrebbero superare i 6 milioni, perché i Comuni indicano spesso importi prudenziali nei bilanci preventivi.
I proventi maggiori interessano Lignano e Trieste, con 2 milioni di euro di introiti, mentre a Grado la previsione è di 1 milione. Tarvisio dovrebbe incassare 210.000 euro, Aquileia 145.000, Forni di Sopra e Muggia 80.000, Cividale poco più di 70.000. Importi più contenuti riguardano gli altri Comuni che hanno introdotto l’imposta: 46.000 euro preventivati a Palmanova, 35.000 ad Arta Terme, 33.000 a Forni Avoltri, 30.000 a Sutrio, 24.000 a Ravascletto e 23.000 a Sauris.
“Il turismo è un settore importante per l’economia del Friuli Venezia Giulia – spiega Antonio Simeoni, vice presidente della Fondazione Think Tank Nord Est – e negli ultimi anni il movimento turistico è cresciuto fino a superare la soglia dei 10 milioni di presenze. Le risorse raccolte dai Comuni con l’imposta di soggiorno, attraverso gli operatori turistici, sono fondamentali per garantire servizi di qualità sul territorio e vanno quindi utilizzate per gestire in maniera efficiente e sostenibile il sistema di accoglienza, oltre che per sviluppare l’attrattività delle destinazioni stesse, stimolando al tempo stesso gli investimenti delle imprese. Laddove l’impiego delle risorse viene concordato con gli operatori del turismo – conclude Simeoni – l’imposta di soggiorno diventa uno strumento prezioso a beneficio dei residenti, delle imprese e dei turisti”.