La terza corsia dell’A4 in autostrada.
Con le sue 24 opere (3 ponti, 8 sottopassi, 8 scatolari idraulici e 5 cavalcavia) da demolire e completamente da ricostruire mantenendo il traffico in esercizio sopra di essi in un “fazzoletto di territorio” di appena 9 chilometri, il tratto autostradale della A4 Alvisopoli – Portogruaro rappresenta uno dei più complessi dell’intero tracciato della terza corsia. Il cantiere del primo sub lotto del secondo lotto affidato al consorzio Lemit (composto da Pizzarotti in associazione di impresa con Sacaim e Rizzani de Eccher) affronta ora un punto di svolta importante. Un momento chiave come sottolineato da Autovie Venete, società concessionaria del tratto di autostrada.
I cavalcavia.
Nella notte tra sabato 23 e domenica 24 aprile è stato, infatti, abbattuto anche l’ultimo vecchio cavalcavia che attraversa l’autostrada, quello che collega la strada provinciale 251 di Portogruaro. Al suo fianco già da due settimane i mezzi possono transitare sul nuovo manufatto. Così avviene già per i nuovi cavalcavia dello svincolo del Nodo di Portogruaro e per il Teglio – Fratta, mentre sono in attesa di essere collaudati e quindi aperti al traffico quelli di Teglio – Gorgo e di via Casermette. In particolare, l’opera principale dell’intero sub lotto è la riconfigurazione del nodo di Portogruaro. In questo caso, il nuovo cavalcavia del nodo è stato costruito su tre travi in acciaio ed è a due carreggiate. È lungo più del doppio rispetto a quello demolito (103 metri rispetto ai 46) e largo quasi 20 metri (rispetto ai 15). I tecnici della Direzione Lavori e le maestranze delle ditte appaltatrici sono tuttora all’opera per modificare i raggi di curvatura delle rampe del nodo di collegamento tra l’autostrada A4 e la A28 e consentire quindi l’adeguamento delle corsie di accelerazione e decelerazione. Tutti i cavalcavia sono predisposti per un futuro ampliamento dell’autostrada a quattro corsie.
Le altre opere.
Per quanto riguarda gli scatolari (manufatti in calcestruzzo che consentono il collegamento idraulico da nord a sud dell’autostrada dei fossi che raccolgono l’acqua delle campagne) tutti sono stati spinti sotto l’autostrada e per molti di questi sono iniziate le lavorazioni di prolungamento a nord della A4. A buon punto sono anche gli 8 sottopassi, tra i quali uno ferroviario lungo la linea Portogruaro – Casarsa e uno completamente nuovo in sponda sinistra del fiume Lemene, su via Ponte di Covra. Tra gli interventi finora effettuati anche l’allargamento parziale sulla carreggiata est dei 3 ponti sul fiume Lemene, sulla roggia Versiola e sul canale Taglio. Inoltre sono in fase di completamento gli 8 bacini di lagunaggio deputati al trattamento di tutte le acque provenienti dall’autostrada.
L’allargamento delle carreggiate.
La costruzione della terza corsia – intesa come allargamento delle carreggiate – segue di pari passo l’evoluzione delle opere. Già da febbraio, i mezzi viaggiano per più di sette chilometri sui nuovi tratti asfaltati. I veicoli continuano però sempre a correre su due corsie perché occorre raccordare il rimanente tratto autostradale di circa due chilometri a nord e lavorare soprattutto sulla vecchia parte centrale della carreggiata. Ora l’intervento si sta concentrando sulla direttrice Trieste – Venezia (fase due delle tre previste) dove sono iniziate le opere di asfaltatura.
Le forze in campo per la terza corsia.
Costruire la terza corsia – anche se per soli nove chilometri – rappresenta un grande sforzo in termini di investimenti (il quadro economico dell’opera è pari a circa 160 milioni di euro) e di forze in campo (quasi 50 mila le presenze complessive di lavoratori impiegati in questi due anni di cantiere). Il cantiere è inoltre iniziato il 9 marzo 2020, proprio alla vigilia del lock down per l’emergenza sanitaria, costringendo a un momentaneo forzato periodo di blocco dei lavori. “Al problema generato dall’emergenza sanitaria si è successivamente aggiunto anche il significativo aumento dei prezzi dei materiali da costruzione – commenta il direttore dell’area tecnica e Responsabile Unico del Procedimento della terza corsia, Paolo Perco – che ha colpito il Paese a partire dal primo semestre del 2021. Tale incremento dei prezzi è stato ulteriormente significativamente aggravato dall’aumento dei prezzi dell’energia, registrato a partire dal secondo semestre dello stesso anno. Non ultimo la grave crisi internazionale per la guerra in Ucraina sta comportando difficoltà di reperimento dei materiali e un ulteriore aumento dei prezzi”. “Nonostante questo – conclude Perco – la sinergia tra Commissario delegato, Autovie Venete e ditte appaltatrici ha permesso di continuare l’opera con l’obiettivo di poter giungere entro il primo semestre 2023 all’apertura al traffico di questo tratto di terza corsia”.
“Costruire tutte queste opere e la terza corsia a traffico aperto, ovvero mentre i transiti continuano a scorrere non è compito agevole – afferma il direttore dei lavori Denis Padoani -. Chiudere l’autostrada avrebbe però comportato di sovraccaricare le arterie secondarie di mezzi pesanti e ciò non era ovviamente accettabile. Oltretutto la difficoltà di questo tratto, che ricordo viene eseguito in 3 fasi, è dettata dal fatto che la sede stradale per un tratto di circa due chilometri si alza di oltre tre metri rispetto all’esistente al fine di garantire i franchi idraulici ed altimetrici richiesti dai vari Enti interferiti, con particolare riguardo al ponte sul fiume Lemene ed al sottopasso ferroviario della linea Portogruaro-Casarsa. Per fare questo si è dovuto, pertanto, ricorrere a delle opere di sostegno provvisorie dei rilevati alti”. Oltre agli interventi fin qui descritti, la terza corsia nel tratto tra Alvisopoli – Portogruaro prevede anche l’installazione di barriere fonoassorbenti, la piantumazione di alberature per l’assorbimento dell’anidride carbonica derivante dal traffico, il posizionamento di infrastrutture tecnologiche e dei portali per la segnaletica verticale e dei pannelli a messaggio variabile.