Serve il sì delle Belle Arti per tavoli e sedie dei bar all’esterno
Con il covid le maglie si erano fatte più larghe, ma ora una circolare del Ministero avverte: dal primo gennaio, servirà l’autorizzazione della Soprintendenza per poter posizionare sedie e tavolini, anche dei bar, nelle aree di pregio architettonico da tutelare.
Un provvedimento che riguarda alcune città e, di queste, solo alcune aree, ma che sta scatenando le proteste di Comuni e associazioni di categoria. In regione, la comunicazione è arrivata ad esempio a 27 centri turistici, tra cui Udine, Trieste, Pordenone e Gorizia, ma anche Tarvisio, Grado e Aquileia, Venzone, San Daniele, Moruzzo e Sacile.
Il provvedimento non riguarda solo i dehors dei locali, ma anche l’organizzazione di eventi: le restrizioni, infatti, comprendono pedane, verande, attrezzature e l’arredo urbano delle zone individuate come di interesse paesaggistico e culturale.
Non è ancora chiaro, tra l’altro, se questa circolare riguardi solo i nuovi allestimenti (per cui quindi diventa obbligatoria l’autorizzazione) oppure anche quelli già in essere. Quello che è certo è che la Soprintendenza avrà 120 giorni per dare la sua risposta, anche se, a quanto pare, durante il periodo dell’iter autorizzativo i richiedenti potranno continuare a tenere i dehors.
A lanciare l’allarme sul nuovo provvedimento, approvato dal Governo precedente, è stato il sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna: il primo cittadino ha chiesto di spostare il termine del primo gennaio e che i Comuni possano condividere con le Belle Arti dei regolamenti in modo che, dopo aver individuato cosa e dove può essere collocato, si evitino ulteriori procedure burocratiche.