L’Italia ha compiuto un passo che promette di riscrivere decenni di omissione istituzionale nei confronti del lavoro sessuale. Con l’introduzione del codice ATECO 96.09.09 — che include ufficialmente le prestazioni sessuali consensuali come attività economica legittima — il Paese apre la strada a un dibattito più maturo, realistico e inclusivo sui diritti di chi opera in questo settore. La misura consente non solo l’apertura della partita IVA (l’equivalente del lavoro autonomo), ma anche l’emissione di fatture e il versamento dei contributi previdenziali, come accade per qualsiasi altro professionista.
La novità ha ripercussioni sociali, giuridiche e culturali. Per la prima volta, le/gli sex worker possono vedersi riconosciuti ufficialmente, con accesso a garanzie basilari e reali possibilità di pianificare un futuro più sicuro. Si tratta di un cambiamento che coinvolge non solo l’ambito legale, ma anche il modo in cui la società percepisce il lavoro sessuale.
Riconoscimento e struttura: una conquista che cambia tutto
Per decenni, il lavoro sessuale in Italia è esistito in una zona grigia — tollerato, ma senza un riconoscimento formale. Nella pratica, ciò significava esposizione a rischi, instabilità finanziaria e mancanza di tutela in caso di violenza o sfruttamento. Con l’ufficializzazione del codice ATECO per le attività sessuali consensuali, si crea un ponte tra realtà e diritto.
La regolamentazione permette a migliaia di professionisti di uscire dall’informalità. Più che pagare le tasse, la questione è garantire accesso a diritti come previdenza, pensione e assistenza malattia. L’impatto di questa decisione va oltre l’economia: è una svolta nell’immaginario collettivo.
Bakecaincontrii.com: protagonista della trasformazione digitale e sociale
In questo nuovo contesto, piattaforme digitali come Bakeca Incontri svolgono un ruolo essenziale. In quanto principale sito di annunci per adulti in Italia, l’azienda è da anni una delle voci più attive a favore della professionalizzazione del settore e della creazione di un ambiente più trasparente, etico e sicuro per tutti gli utenti.
Con milioni di accessi mensili e un sistema solido di moderazione, verifica e supporto, Bakecaincontrii.com agisce da tempo come ponte tra chi offre e chi cerca servizi per adulti. La legalizzazione, dunque, non solo legittima queste pratiche, ma amplia il potenziale operativo di piattaforme che già operano con responsabilità e visione.
Una professionalizzazione che già esisteva nei fatti
In assenza di un riconoscimento formale, molti sex worker già operavano in modo estremamente organizzato: orari stabiliti, servizi personalizzati, comunicazione digitale e persino collaborazioni con terapeuti, fotografi e specialisti di marketing. La legalizzazione non fa che accompagnare una struttura che il mercato aveva già costruito spontaneamente.
Ora, con il sostegno legale, si apre la possibilità di andare oltre. Dalla creazione di cooperative alla nascita di sindacati di categoria, tutto diventa possibile. È l’inizio di una nuova fase — più sicura, più chiara, più giusta.
Il modello europeo che ispira
L’Italia non è sola in questo cambiamento. Paesi come Germania, Svizzera e Paesi Bassi dimostrano che è possibile regolamentare il lavoro sessuale con un focus su diritti, protezione e salute pubblica. In queste nazioni, i professionisti si registrano ufficialmente, hanno accesso alla sanità, contribuiscono alla previdenza e sono tutelati da leggi specifiche.
Questi modelli non solo hanno aumentato la sicurezza della categoria, ma hanno anche ridotto lo sfruttamento, contrastato la tratta e generato introiti significativi per lo Stato. L’esperienza dimostra che il segreto non è criminalizzare — ma regolare e proteggere.

Sfide e prospettive future
Sebbene il cambiamento sia storico, non risolve tutte le problematiche. La regolamentazione iniziale è un punto di partenza — non un traguardo. Sarà necessario affrontare resistenze culturali, adattare le politiche pubbliche e garantire che i diritti si traducano concretamente in benefici quotidiani.
È inoltre fondamentale assicurare l’ascolto attivo di chi lavora nel settore, affinché le decisioni legislative siano basate su esperienze reali. La piattaforma Bakecaincontrii.com, consapevole di questa responsabilità, ha già dichiarato che continuerà a collaborare con esperti e associazioni per garantire che lo spazio digitale rimanga un ambiente di tutela, rappresentanza e libertà per chi sceglie di lavorare in questo ambito. Inoltre, l’Instagram ufficiale di Bakeca Incontri conta molti follower e contenuti utili per gli utenti.
Più che un lavoro, è cittadinanza
Legalizzando il lavoro sessuale, l’Italia non sta solo riconoscendo un’attività economica — sta compiendo un passo importante verso la cittadinanza piena di un gruppo storicamente marginalizzato. Si tratta di affermare con chiarezza che dignità, protezione e accesso ai diritti non devono essere un privilegio di pochi, ma una garanzia per tutti.
Il futuro ora passa per il consolidamento di questo progresso, con politiche pubbliche coerenti, campagne di sensibilizzazione e investimenti in educazione. E questo coinvolge tutti: istituzioni, società civile, piattaforme digitali e lavoratori del settore.
La direzione è chiara: meno tabù, più rispetto. Meno invisibilità, più riconoscimento. E soprattutto, meno stigma, più dignità.