Approvato il supersconto carburanti in Fvg.
Il Consiglio regionale ha approvato a larga maggioranza il disegno di legge 175, che prevede modifiche alla legge del 2010 sulle misure di sostegno all’acquisto di carburanti introducendo la possibilità di un supersconto e di un ulteriore aiuto ai cittadini che risiedono a meno di 10 chilometri dal confine.
Al sì scontato della Maggioranza di Centrodestra nei confronti del provvedimento proposto dall’assessore Fabio Scoccimarro, si è aggiunto infatti il voto favorevole del Pd, mentre M5S e Furio Honsell (Open Fvg) hanno bocciato la norma e il Patto per l’Autonomia ha scelto l’astensione.
Le novità.
“Le principali novità contenute in questa norma – ha spiegato l’assessore regionale all’Ambiente Fabio Scoccimarro – vedono la Giunta regionale più libera di aumentare o diminuire lo sconto alla pompa, riducendo al minimo la burocrazia. Inoltre, potremo garantire un supersconto sui carburanti fino a 10 centesimi al litro per i cittadini che risiedono in comuni a meno di 10 chilometri dai confini di Stato, raggiungendo quindi al massimo i 44 centesimi di sconto per le auto ibride a benzina e 35 centesimi per le ibride diesel. Per il 2023 abbiamo già predisposto un capitolo da 50 milioni, con il quale garantire ancora il super sconto; restano invariate quindi le aree e gli sconti attuali, con appunto l’eventuale extrasconto”.
A breve partirà la sperimentazione dell’applicazione che “garantirà – ha detto Scoccimarro – non solo una gestione semplificata per chi è pratico della tecnologia, ma anche un incentivo alla concorrenza tra i distributori, dal momento che l’app mostrerà i prezzi alla pompa applicati. Ovviamente non sarà un passaggio repentino: è previsto un periodo di transizione da tessera ad app e comunque sarà possibile anche stampare un qr code per le persone non avvezze alla tecnologia”.
“Dopo 12 anni – ha concluso l’assessore – la norma aveva bisogno di un aggiornamento; confrontandomi con gli addetti ai lavori, abbiamo trovato le soluzioni che vanno incontro alle esigenze di tutti in un periodo storico complicato”.
La discussione.
“Il nostro voto favorevole – ha spiegato Diego Moretti, capogruppo dem – è in coerenza con la legge 14 del 2010 che fu votata in Aula da quasi tutti i gruppi, così come le successive norme di modifica. Prendiamo atto degli impegni dell’assessore, che ha accolto i nostri ordini del giorno condividendo la necessità di non caricare sui gestori degli impianti i costi dei dispositivi tecnologici necessari per l’uso dell’App prevista dalla norma. E ha aderito alla richiesta di allungare, qualora possibile, i tempi del passaggio dal Pos all’utilizzo dell’App“.
Bocciate invece tutte le proposte correttive presentate da Honsell – che contestava il ddl nelle sue fondamenta e ha suggerito persino di modificarne il titolo sostituendo la parola “ecologica” con “inquinante” – e l’emendamento del M5S che chiedeva di semplificare un passaggio della procedura burocratica. Il relatore di Maggioranza Giuseppe Sibau (Prog Fvg/Ar) ha invece ritirato il suo emendamento dopo aver ottenuto dall’assessore all’Energia rassicurazioni sulla possibilità di utilizzare anche carta d’identità e tessera sanitaria come modalità di accesso alle misure di sostegno.
La discussione generale sul ddl era stata aperta dall’intervento di Diego Bernardis (Lega), che ha parlato di “un ddl frutto di un approfondito lavoro di ascolto e confronto, al quale sono lieto di aver partecipato portando le istanze di cittadini e gestori. Negli anni – ha ricordato il consigliere del Carroccio – si sono persi più di 120 milioni di euro in termini di Iva e accise, nel solo territorio di Gorizia. Tanto che durante la prima fase della pandemia gli incassi per lo Stato raddoppiarono”. Bernardis è soddisfatto anche per l’ingresso nella fascia 1 di molti Comuni dell’Isontino, “un passo che avevo a lungo caldeggiato e che va nel segno del riequilibrio e dell’equità. L’istituzione della cosiddetta fascia zero consentirà di applicare un prezzo maggiore o minore nei comuni a meno di 10 chilometri dal confine, e speriamo che renda solo un ricordo le lunghe file ai distributori d’oltreconfine”.
Emanuele Zanon (Regione Futura/Gruppo Misto) aveva invece segnalato “l’anomalia di Vajont e Spilimbergo, comuni montani che però non beneficiano dello sconto di fascia 1, invitando a correggerla: operazione che Scoccimarro non ritiene possibile al momento, pur promettendo attenzione a questa problematica in futuro. “Mi associo – ha aggiunto Zanon – alle considerazioni di Sibau sulle zone di montagna, oggi penalizzate dalle carenze del trasporto pubblico locale. E non sono d’accordo sull’introduzione dell’Isee come criterio: le fasce più agiate non cambierebbero comunque il loro stile di vita o la loro auto in base al possesso o meno dello sconto carburante”.
Secondo Massimo Moretuzzo, capogruppo del Patto per l’Autonomia, “oggi questa legge ha delle giustificazioni, ma non dovrebbe essere più una norma necessaria in un mondo che è cambiato moltissimo in vent’anni, come dimostrano gli appelli sempre più drammatici degli scienziati ma anche del segretario generale dell’Onu che alla recente Cop 27 ha parlato di catastrofe climatica e suicidio collettivo. Non dovremmo insomma essere costretti a dare contributi per l’acquisto di carburanti da fonte fossile. E non capisco – ha concluso Moretuzzo – perché si ritenga un tabù l’intervento su Isee e cilindrata delle vetture”.
Prima dell’esame dei singoli articoli, l’assessore Scoccimarro aveva risposto alle critiche giunte in particolare da M5S e Honsell: “Questa norma vuole essere anche ecologica, nonostante a qualcuno possa sembrare un paradosso – ha spiegato in aula -, e rappresenta anche un aiuto alle fasce deboli della popolazione. È vero che in passato avevo aperto alla possibilità di porre dei limiti su Isee e cilindrata delle auto, ma poi abbiamo ritenuto di dare questo contributo a tutti”.
Scoccimarro ha anche ricordato che, a fronte dell’investimento della Regione sullo sconto benzina, ci sono benefici finanziari ben superiori in termini di entrate fiscali per il sistema Fvg, “senza contare che 250 punti vendita di carburanti rischierebbero di chiudere, penalizzando 580 addetti diretti”.
Tesi ribadite dai relatori di Maggioranza Antonio Calligaris
(Lega) e Sibau, e contestate invece da Cristian Sergo (M5S) e da Honsell nelle loro repliche.