Sei richieste di suicidio medicalmente assistito in Fvg dal 2020 a oggi.
Sono 6 in tutto le richieste per accedere al suicidio medicalmente assistito in Fvg, ovvero quelle che sono pervenute alle aziende sanitarie regionali dal 2020 ad oggi: 4 ad Asugi e 2 in Asufc.
Lo ha reso noto l’assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi in III Commissione. In particolare, l’assessore ha reso noto che dal 2020 a oggi sono pervenute ad Asugi quattro richieste, rispettivamente nel 2022, nel 2023, nel 2024 e nel 2025. Le istanze presentate nel 2022, nel 2023 e nel 2024 hanno ricevuto riscontro con pareri espressi dalla Commissione medica di valutazione aziendale e dal Nucleo etico per la pratica clinica di Asugi; la richiesta presentata nel 2025 è stata rinunciata dal richiedente.
Quanto alle tempistiche, tutti i termini sono stati rispettati e allo stato è stata verificata la sussistenza dei presupposti previsti dalla sentenza della Corte Costituzionale 242/2019 in relazione al primo dei quattro casi.
Quanto al tema del contezioso, solo nel primo caso di richiesta di accesso al suicidio assistito è stato necessario il ricorso del richiedente all’Autorità giudiziaria per l’avvio della procedura. L’Azienda non ha ricevuto sanzioni in quanto ha provveduto tempestivamente a eseguire quanto ordinato dall’Autorità giudiziaria.
I costi sostenuti.
I costi netti sostenuti dall’Azienda per le spese legali ammontano a 9.421,5 euro per il primo caso, 12.503,5 euro per il secondo caso, vertenza originatasi dall’impugnazione da parte del richiedente delle valutazioni della Commissione aziendale e del Nucleo etico; 16.384 euro per il secondo caso, vertenza originatasi da una nuova impugnazione della valutazione della Commissione e attualmente in corso.
Per quanto riguarda invece Asufc, l’Azienda ha registrato due casi dal 2020: nel 2023 un caso concluso a seguito del primo incontro con il sottogruppo dei componenti del Nucleo etico per la pratica clinica e il direttore di Distretto. Il caso è stato ricondotto ai servizi territoriali. Nel 2024 è giunta una seconda richiesta, ancora in corso di valutazione. In nessuno dei due casi è stato necessario l’intervento dell’Autorità giudiziaria e non ci sono dunque all’attivo spese legali.