Suicidio assistito: ora manca solo il parere del comitato etico.
La Commissione medica multidisciplinare nominata dalla ASUGI ha terminato la verifica delle condizioni di “Anna” e, in risposta alle richieste del Tribunale di Trieste, ha confermato che sussistono tutti i requisiti per accedere al suicidio assistito.
“È davvero importante il riscontro positivo della Commissione multidisciplinare della ASUGI che, nel dichiarare sussistenti tutti i requisiti indicati dalla Consulta con la sentenza n. 242/2019, ha affermato come l’assoluta e completa assistenza da parte di terzi cui ‘Anna’ è continuamente sottoposta, anche per l’espletamento delle funzioni di vita quotidiane, è un trattamento di sostegno vitale in assenza del quale non potrebbe autonomamente sopravvivere”, dichiara Filomena Gallo, avvocata e segretaria nazionale dell’associazione Luca Coscioni che coordina il collegio legale di studio e difesa di “Anna”.
“Questo dimostra che le strutture pubbliche del Servizio Sanitario Nazionale o Regionale – continua l’avvocata Gallo – indicate dalla Consulta come gli organi deputati a verificare la sussistenza dei requisiti per accedere all’aiuto alla morte volontaria assistita e che conoscono le condizioni con cui i malati si trovano a convivere quotidianamente, individuano, a seguito della verifica della condizione delle persone malate con diverse patologie e diverse condizioni di cura e assistenza, diversamente per competenza – rispetto ai giudici – che il requisito del ‘trattamento di sostegno vitale’, deve essere valutato fornendo una visione d’insieme più ampia e maggiormente rispondente alla reale situazione in cui i malati come ‘Anna’ si trovano a (soprav)vivere”.
Ora si attende il parere del Comitato etico.
“Oggi ‘Anna’ è ancora più vicina a ottenere quello che le spetta di diritto: il riscontro definitivo alla richiesta di verifica delle condizioni previste dalla sentenza Cappato della Corte costituzionale, che ha indirizzato alla ASUGI addirittura nel novembre 2022. Abbiamo chiesto alla ASUGI di attivare velocemente il comitato etico competente per emanare il proprio parere, a seguito del quale l’Azienda Sanitaria potrà elaborare la propria relazione finale indicando anche il farmaco letale, le metodiche di autosomministrazione, il luogo ove ciò potrà avvenire con l’assistenza del medico dell’ASUGI e la fornitura di farmaco e la strumentazione necessaria ad ‘Anna’, che così potrà essere finalmente libera di decidere se e quando accedere all’aiuto alla morte volontaria assistita”, dichiara in ultimo l’Avvocata Filomena Gallo.
In conclusione Filomena Gallo e Marco Cappato ricordano che “proprio tra pochi giorni saranno depositate le firme per la proposta di legge di iniziativa popolare Liberi Subito anche in Friuli Venezia Giulia, perché una norma che prevede tempi certi entro cui espletare la procedura indicata dalla Consulta eviterà a tutte le ‘Anna’ di attendere quasi 9 mesi per ottenere la verifica della sussistenza dei requisiti di legge”.
Chi è Anna.
“Anna”, nome di fantasia scelto dalla persona malata per la tutela della sua privacy, è una donna di 55 anni, che nel 2010 riceve la diagnosi di sclerosi multipla secondariamente progressiva, patologia irreversibile senza possibilità di cura e senza alcuna terapia possibile.
“Anna” si esprime con una voce estremamente flebile e ipofonica, ma è una donna vigile e perfettamente lucida. È completamente dipendente dall’assistenza: mangia, si lava, si muove, va in bagno solo se fisicamente assistita da terzi. Quel filo di voce che ha, ancora per poco, le consente di comunicare la sua ultima volontà: accedere al suicidio medicalmente assistito.