Camerieri robot al Caffè degli Specchi di Trieste.
La realtà, almeno per alcuni aspetti, sta raggiungendo il mondo immaginato anni fa dai film di fantascienza e così può capitare di entrare in un bar e sentirsi chiedere dai robot camerieri di lasciarli passare o di vederli portare le stoviglie sporche in cucina.
E per provare l’esperienza non serve andare lontano: a Trieste, allo storico Caffè degli Specchi, hanno infatti debuttato da qualche giorno tre automi, costati 15mila euro l’uno. Dotati di scomparti che possono contenere diversi vassoi, aiutano i dipendenti umani che vi possono caricare tazzine, bicchieri e ciò che rimane dopo la consumazione. Poi i robot riportano il tutto in cucina, per tornare successivamente (sono programmati così) vicino ai tavolini.
Non solo: i robot “parlano”. Ai clienti che si trovano sul loro cammino chiedono di far loro spazio, con frasi tipo “Se mi lasci passare…” e una volta consegnate le cose in cucina, canticchiano motivetti autocelebrativi.
Ovviamente, i tre robot (di cui uno è già stato battezzato “Pina”) sono diventati fonte di curiosità e attrazione e sui social sono stati diffusi foto e video dai clienti, alcuni critici sul fatto che possano sostituire il personale.
Un timore da cui, come riporta Il Piccolo, il titolare del locale, Riccardo Faggiotto ha subito sgomberato il campo, assicurando che anzi, si tratta di una soluzione che consente di alleggerire il carico di lavoro dei dipendenti. E’ stato proprio lui ad avere l’idea, ispirandosi ad un giocattolo anni ’90, il robot Emiglio.