Senza acqua calda, sporche e troppo affollate, le carceri del Fvg tra le peggiori d’Italia

La situazione degli istituti penitenziari in Friuli Venezia Giulia.

Il tasso di sovraffollamento nelle carceri in regione risulta essere tra i più alti d’Italia. Con la percentuale del 136,40% su una media nazionale di 106,2%, la situazione dei penitenziari in Friuli Venezia Giulia si afferma tra le peggiori di tutta Italia. Un quadro piuttosto cupo quello che viene illustrato nel XVII rapporto sulle condizioni di detenzione pubblicato da Antigone, associazione che si focalizza sulla realtà carceraria.

Udine e Pordenone le più problematiche.

Nella lista delle venti carceri più affollate di tutta la penisola compaiono ben due case circondariali della nostra regione: Udine e Pordenone. La prima si trova al sesto posto e conta 157 presenti per 90 posti, mentre la seconda è tredicesima con 57 detenuti per 38 posti. Diverse sono gli avvisi che Antigone ha pubblicato per le due carceri.

Nella “Antonio Santoro” di Udine i locali non si presentano affatto in buone condizioni e alcune sale sono in cattivo stato dal punto di vista igienico. L’associazione riporta che “tutti i bagni nella sezione comune non hanno finestre, ci sono solamente nell’antibagno” e che nell’area esterna c’è un bagno a cielo aperto. La casa circondariale di Pordenone, invece, ha necessità di una ristrutturazione importante. Antigone scrive che sembra essere solo “un vecchio edificio di epoca medievale ormai inadatto ad ospitare un carcere” e “talvolta il locale lavanderia, anch’esso di piccole dimensioni, viene usato per corsi e attività di gruppo”.

La situazione a Trieste, Gorizia e Tolmezzo.

Non così male, ma lo stesso critiche sono le condizioni registrate al 1 agosto 2021 anche a Trieste, Gorizia e Tolmezzo. Nella casa circondariale di Trieste erano presenti 173 detenuti per 138 posti e alla “Angiolo Bigazzi” di Gorizia si contavano 66 detenuti per 52 posti. Per Tolmezzo si tratta di una struttura diversa perché ospita detenuti soggetti ad alta sorveglianza e in regime di 41bis. In numeri la situazione si traduce con 232 ospiti rispetto ai 149 posti disponibili, dei quali 200 in alta sicurezza e 16 in regime 41 bis.

Se a Trieste l’acqua calda nei bagni non è presente, se non per la sezione femminile, e le docce sono fuori, a Gorizia non sono presenti mediatori linguistici e culturali. Antigone segnala che “gli stessi agenti di polizia sono più volte costretti all’utilizzo di traduttori automatici online per farsi capire e per trasferire informazioni anche importanti, di carattere sanitario o legale”. A Tolmezzo le criticità maggiori si presentano negli eventi drammatici e nella sanità mentale. In modo particolare viene riportato come ci siano stati diversi casi di autolesionismo, certe volte fino al tentato suicidio, ed alcune proteste interne.

L’identikit dei detenuti.

Sfruttando i dati forniti dal Ministero della Giustizia si può profilare l’identità dei detenuti presenti nella regione. L’età è compresa tra i 30 e i 34 anni e tra i 50 e i 59 anni. Il 24% di loro è celibe o nubile, il 32,5% è coniugato, il 4,35% è divorziato, il 2,4% è separato, l’11,5% ha un convivente, mentre lo 0,4% è vedevo. È possibile ricavare anche dati in merito all’istruzione: lo 0,9% ha una laurea, l’8,5% un diploma di scuola media superiore, l’1,2% ha terminato le scuole professionali, il 22,2% ha un diploma di scuola media inferiore e il 5,1% ha terminato le elementari.