Continua l’emergenza siccità in Fvg.
“In assenza di nuove piogge si può prevedere che le colture di mais e soia, notoriamente le più diffuse tra i seminativi in regione, andranno incontro a notevoli stress idrici che potranno comportare forti riduzioni di resa. Questo perché nel periodo di dicembre 2021 – giugno 2022 le precipitazioni piovose sono risultate molto scarse“. Così l’assessore alle risorse agroalimentari del Fvg, Stefano Zannier, intervenuto in Aula insieme all’assessore all’Ambiente, Fabio Scocciamarro, per rispondere ad un’informativa promossa dalla IV Commissione presieduta da Mara Piccin (FI).
Dalle relazioni è emerso che la quantità di pioggia caduta dal dicembre 2021 al maggio 2022 è al minimo storico, valore mai registrato da oltre un secolo. Per quanto concerne i comprensori di bonifica del Fvg, invece, le maggiori criticità sono state registrate nelle derivazione del torrente Torre e Zompitta, negli impianti della Bassa friulana di Muzzana, Pocenia e Rivignano Teor con la scarsità idrica che non permette di garantire l’irrigazione di tutti i terreni, ma solamente alle ditte consorziate e in modalità turnata.
Difficile anche la situazione registrata dal lato del Meduna dove gli invasi di Ponte Racli, Ca Zul e Ca Selva presentano livelli eccezionalmente bassi, obbligando il consorzio di bonifica Cellina – Meduna ad attivare il dimezzamento della durata dei turni di bagnatura. Nella bassa pordenonense, invece, dove gli approvvigionamenti derivano dai corsi d’acqua di risorgiva, si riscontra una bassa disponibilità causa dell’abbassamento delle falde. Nel comprensorio della Venezia Giulia, infine, la situazione è fortemente condizionata dai rilasci provenienti dalla diga di Salcano sul fiume Isonzo, in territorio Sloveno, con la necessità di monitorare costantemente l’andamento delle portate del corso d’acqua.
“Per intervenire su questo punto – ha annunciato Scoccimarro – sta per essere firmata una richiesta da parte del governatore Massimiliano Fedriga di convocazione urgente del tavolo tecnico preliminare, in preparazione di una prossima commissione mista italo-slovena per l’idro economia, con l’obiettivo di ricondurre la gestione degli impianti sloveni al dettaglio delle direttive comunitarie sulle acque”.
“Una situazione generale che permane critica e diversificata sul territorio regionale in base alle precipitazioni registrate nelle ultime settimane. In previsioni di ulteriori situazioni di criticità – ha concluso Zannier – si è stabilito un ordine di priorità per l’irrigazione a partire dalle colture pluriennali come frutteti e vitigni, quelle di cereali, orticoli e barbatelle, soia e girasoli di primo raccolto e successivamente di secondo raccolto, fermo restando che attualmente ci troviamo nelle condizioni di poter assicurare il servizio minimo per non oltre le tre settimane”.
“Quello che serve ora è massima responsabilità sull’utilizzo dell’acqua da parte di tutti: privati cittadini, industria e agricoltura – ha ricordato Scoccimarro – annunciando, se necessario, un piano che prevede l’utilizzo della protezione civile per la distribuzione con autobotti”.