Sempre più friulani dicono no alla donazione di organi

Crescono le opposizioni alla donazione di organi in sede di rilascio Cie

Nonostante il 2024 sia stato un anno record per i trapianti, sono sempre di più i friulani che dicono no alla donazione di organi. E’ quanto emerge dai dati del Ministero della Salute, che ha pubblicato il report preliminare relativo all’anno scorso.

Da un lato, i numeri mostrano un aumento di donatori nelle rianimazioni ma dall’altro aumentano anche le opposizioni in sede di rilascio della Carta d’Identità elettronica, quando il Comune registra la volontà delle persone in questo ambito.

Nello specifico, nel 2024 i donatori segnalati nelle rianimazioni sono stati 62,8 per milione di abitanti segnando un incremento di 4,2 rispetto ai 58,6 dell’anno precedente. In Italia, la crescita è stata di 2,5. In questo caso, il Friuli Venezia Giulia è al settimo posto in Italia per donatori per milione di abitanti. Aumenta anche il tasso di donazione per milione di abitanti: dai 31 del 2023 ai 41 del 2024, quarto posto nel Paese con il record che spetta alla Toscana (49,4).

Allo stesso tempo, diminuiscono (e di molto) le opposizioni alla donazione di organi rilevate nelle rianimazioni: erano il 37,1% nel 2023 (uno dei dati più alti d’Italia) mentre nel 2024 sono crollate del 15,8% arrivando al 21,3.

Il discorso cambia se ci si basa sulle dichiarazioni di volontà rilasciate in sede di rilascio della Cie: in questo caso, le opposizioni alla donazione di organi aumentano. Nel 2023 erano il 27,3% ma nel 2024 sono salite al 31, con un incremento del 3,6%. Un trend che si riscontra anche a livello nazionale, dove le opposizioni sono aumentate del 4,2% (nessuna regione fa accezione).

In Italia, nel 2024 le dichiarazioni rilasciate ai Comuni sono state 3,711 milioni; di queste il 63,7% erano consensi (2,36 milioni) e il 36,3% opposizioni (1,347 milioni) mentre nell’anno precedente i sì alla donazione erano stati il 68,5%. In totale, ad ora, nel Sistema informativo trapianti sono registrate quasi 21,4 milioni di dichiarazioni di volontà, di cui il 70% è di consenso.