La polemica del Patto per l’autonomia in Fvg.
Documenti che non vengono inviati, mezzi e autisti inesistenti, autobus in condizioni igieniche improponibili. Dura presa di posizione del Gruppo consiliare del Patto per l’autonomia, rappresentato dal capogruppo Massimo Moretuzzo e dal consigliere regionale Giampaolo Bidoli, nel denunciare i gravi disservizi verificatisi nei trasporti degli studenti all’avvio dell’anno scolastico in numerosi comuni friulani. La coordinazione spetterebbe all’azienda Tundo.
Diversi amministratori locali hanno protestato, tra i quali la sindaca di Campoformido, Erika Zuliani, che ha dichiarato: “All’amministrazione comunale non sono mai arrivati i mezzi previsti dai contratti né tutti i documenti necessari a sottoscrivere i contratti di servizio, a partire dal casellario giudiziale degli autisti, che, oltre ad essere un requisito per la stipula del contratto, è ovviamente fondamentale quando si fornisce un servizio con minori. I disagi alle famiglie e l’imbarazzo per l’amministrazione comunale sono enormi, è la Regione ad averci messo in questa situazione ed è la Regione stessa che deve indicarci una soluzione”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Manuela Celotti, sindaca di Treppo Grande: “Ci sono stati tentativi di corrispondenza con Tundo per tutta l’estate, per poter avere tutto in regola e partire con il servizio, ma ci siamo ritrovati a due settimane dall’inizio dell’anno scolastico senza il mezzo di trasporto, senza l’autista, senza tutta la documentazione. La ditta ha continuato a darci rassicurazioni al limite del ridicolo (fino ad arrivare a promettere in serata l’inizio del servizio per il giorno successivo, con un mezzo ancora fermo – a loro dire – in Veneto), e la Regione stessa ha assicurato che mezzi, personale e documenti sarebbero arrivati in tempo. Ora la Regione ci ha consigliato di fare affidamenti in urgenza per le giornate non coperte da Tundo, per poi rivalersi su di loro, ma è una soluzione improponibile. Io non ho nessuna intenzione di firmare un contratto a fronte di queste inadempienze”.
Paola Fabello, vicesindaca di Mereto di Tomba, ha denunciato ancora i disservizi: “Il giorno prima dell’inizio della scuola mancavano libretti dei veicoli, patenti degli autisti, documenti di idoneità, polizze assicurative. Il primo giorno di scuola uno dei due mezzi inviati non poteva partire, perché non funzionante. L’azienda Tundo ci ha fornito un mezzo sostitutivo in condizioni precarie di igiene e pulizia, che abbiamo pulito di persona io e gli assessori, con i bambini che sono arrivati a scuola con almeno mezz’ora di ritardo”.
Anche l’azienda locale di autotrasporti Bevilacqua di Remanzacco ha voluto sottolineare come il bando di gara sia stato impostato fin dall’inizio nel modo sbagliato, determinando oltretutto un aumento dei costi, come nel caso del Comune di Povoletto che ha dovuto aggiungere 37mila euro al capitolo di bilancio dedicato al trasporto scolastico. A questo si aggiunge il fatto che ora le piccole ditte locali sono di fatto escluse dagli affidamenti e stanno entrando nel mercato regionale aziende slovene, come nel caso di Lignano e Latisana, che hanno evidenti benefici da minori costi del gasolio e dei contratti di lavoro.
Importanti testimonianze sono poi arrivate da rappresentanti sindacali e alcuni lavoratori dell’azienda Tundo a Torino e a Roma, che hanno denunciato una situazione pesantissima, con mesi di stipendi non pagati e una situazione drammatica nell’erogazione del servizio, con centinaia di famiglie di persone disabili che non possono usufruire del trasporto.