Comincia oggi lo sciopero nazionale dei treni
Scatterà per ventiquattr’ore da stasera alle ore 21 fino a domani 17 giugno lo sciopero nazionale dei lavoratori dei mezzi pubblici, in particolare dei treni.
Nonostante la mobilitazione a livello nazionale, i treni regionali dovrebbero assicurare il servizio nelle fasce orarie dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21; mentre per i treni a lunga percorrenza come i Frecciarossa non dovrebbero subire variazioni, almeno sulla carta.
Il Gruppo Fs però tiene a precisare che “si potrebbero verificare variazioni non preventivabili (come la modifica di itinerario per i treni a lunga percorrenza), è importante prestare la massima attenzione ai comunicati diffusi nelle stazioni e dagli organi d’informazione” che spiega come “i treni che si trovano in viaggio a sciopero iniziato arrivano comunque alla destinazione finale se è raggiungibile entro un’ora dall’inizio dell’agitazione sindacale; trascorso tale periodo, i treni possono fermarsi in stazioni precedenti la destinazione finale”.
Si tratterà soprattuto di un disagio causato alle persone pendolari, che attraverso i mezzi pubblici si spostano per motivi lavorativi o di studio.
Le motivazioni dello sciopero
Le motivazioni dello sciopero vengono spiegate in un lungo messaggio che l‘azienda milanese di trasporti Atm ha voluto condividere facendo le veci di tutte le aziende coinvolte nello sciopero: “contro la guerra; per il rispetto della Costituzione italiana e per l’eliminazione di ogni discriminazione sanitaria e d’opinione contro ogni forma di licenziamento, per la sicurezza sul lavoro e per un salario minimo intercategoriale; contro le politiche del governo Draghi e dell’Unione Europea, rivolte a scaricare la crisi e gli stati emergenziali sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori; contro delocalizzazioni, privatizzazioni e contro la liberalizzazione dei subappalti e gli sfratti; contro i rincari speculativi dei prezzi; contro ogni uso strumentale dello stato d’emergenza; contro ogni forma di limitazione del diritto di sciopero; contro il jobs act e la legge Fornero”.