Secondo la Uil, troppo pochi i partecipanti al concorso per infermieri dell’Arcs.
La grave carenza di infermieri in Friuli Venezia Giulia si conferma un problema critico e persistente: il recente concorso regionale per l’assunzione di nuovi professionisti sanitari si è rivelato un flop. A riferirlo è il segretario regionale UIL FPL – FVG, Stefano Bressan.
Alla prima prova si sono presentati solo 367 candidati sui 570 iscritti, a fronte di un bando per 355 posti. Numeri insufficienti per colmare il fabbisogno del sistema sanitario regionale, che a fine 2024 contava circa 1.200 unità mancanti, senza considerare il turnover dovuto a pensionamenti e dimissioni volontarie.
Mancano incentivi.
“Uno dei principali fattori che scoraggiano l’ingresso di nuovi infermieri è la totale assenza di incentivi economici e benefit per i neoassunti – è il commento di Bressan -. A differenza del Veneto, che ha implementato politiche di attrazione con agevolazioni abitative e sostegni economici, il Friuli Venezia Giulia non offre misure competitive in grado di rendere più appetibile il settore. La UIL FPL ha più volte sollecitato la Regione affinché vengano introdotti incentivi economici per attrarre personale, specialmente nelle zone meno richieste, ma finora non ci sono stati riscontri concreti”.
Personale anziano e limitazioni fisiche.
Oltre alla mancanza di nuovi ingressi, secondo il sindacato un altro fattore critico è l’età media del personale sanitario, che si aggira intorno ai 54 anni. “Molti operatori sono ormai vicini al pensionamento o presentano inidoneità al servizio, aggravando ulteriormente la situazione. Anche il personale di supporto registra già all’assunzione una percentuale significativa di limitazioni fisiche a causa dell’età avanzata e delle condizioni di lavoro usuranti. Si stima che il 35% degli operatori di supporto abbia restrizioni operative, rendendo ancora più fragile la tenuta del sistema sanitario regionale” continua il segretario regionale.
Di fronte a questa emergenza, la UIL FPL chiede un intervento immediato da parte della Regione e dell’Assessorato alla Salute per adottare strategie concrete di reclutamento e mantenimento del personale. “Se non verranno introdotte misure adeguate, la qualità dell’assistenza sanitaria rischia di subire un drastico peggioramento, con ripercussioni dirette sulla salute dei cittadini”.