Il ministro Matteo Salvini a Trieste per L’Italia dei Sì.
Il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini a Trieste per “L’Italia dei Sì”, l’evento itinerante dedicato ai grandi progetti infrastrutturali per il futuro del Paese. La presentazione si è svolta presso la Stazione Marittima, al Molo dei Bersaglieri.
Salvini ha illustrato le opere strategiche e i cantieri aperti in tutto il Paese, con una particolare attenzione ai progetti nel territorio del Friuli Venezia Giulia.
In Friuli Venezia Giulia ci sono, infatti – stando ai dati resi noti da Salvini nel corso dell’evento – oltre duemila cantieri sulla rete viaria, per circa 4,5 miliardi e mezzo di investimenti per manutenzioni e nuove realizzazioni, e 9 miliardi di investimenti per la rete ferroviaria. E ancora 24,2 milioni di euro per le ciclovie per un totale di 8 interventi programmati sul territorio regionale, oltre a 13,7 milioni per la realizzazione di due stazioni di rifornimento idrogeno nei comuni di Monfalcone e di Porpetto entro il 2026. “Un piano decennale – ha spiegato il ministro – con alcune opere già in corso e altre che partiranno prossimamente”.
Tra queste, ancora “il recupero di 177 unità abitative dislocate tra il comune di Pordenone, Udine e Trieste per un totale di 50 milioni di euro, il potenziamento e la riqualificazione delle infrastrutture idriche per 68,5 milioni e 488,8 milioni per i porti del Fvg con 14 interventi in programma tra cui quelli destinati all’elettrificazione delle banchine di Trieste e Monfalcone, alla riqualificazione di Porto Vivo, nonchè alla realizzazione della nuova stazione di Servola”.
Salvini ha illustrato anche il nuovo codice della strada che andrà in vigore a partire dal 14 dicembre con norme più stringenti per i monopattini, per chi si mette alla guida dopo aver fatto uso di sostanze stupefacenti e per chi utilizza il cellullare. “Norme – ha detto Salvini – che auspichiamo mettano un freno alle tante morti sulle strade. Solo nel 2023 si sono registrati 3039 decessi a livello nazionale“.
L’ovovia.
Il Ministro Salvini si è soffermato anche sull’ovovia. “Il finanziamento è assolutamente coperto”, ha dichiarato Salvini, ribadendo l’importanza strategica del progetto. “Mi hanno votato per ammodernare il Paese, e questo devo fare. Su questa infrastruttura andate avanti, perché è strategica”. L’opera ha inizialmente fatto parte dei progetti finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), ma è stata successivamente esclusa da quel piano. Nonostante ciò, le risorse necessarie sono state garantite da altre fonti, permettendo di proseguire con l’iniziativa.
L’ovovia è pensata come una risposta concreta alla crescente necessità di soluzioni di mobilità sostenibile per i cittadini e i turisti di Trieste. Secondo le stime, l’infrastruttura sarà in grado di trasportare decine di migliaia di persone, offrendo un’alternativa ecologica e innovativa al traffico veicolare. L’obiettivo dichiarato è quello di rendere l’ovovia operativa entro l’estate del 2027.
Bordin: “Il Fvg crede nel sì ai grandi progetti”.
“Oggi il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha comunicato dati importanti sui grandissimi investimenti che interesseranno l’Italia e la nostra regione: a riguardo, il Friuli Venezia Giulia è un punto di riferimento con investimenti di ampia portata su ferrovie, strade e porti“, ha commentato presidente del Consiglio regionale, Mauro Bordin.
“Si tratta di interventi – ha proseguito il massimo rappresentante dell’Assemblea legislativa del Fvg – che creeranno nella nostra regione maggiori opportunità di investimenti e di crescita economica, di mobilità e migliore qualità della vita per i nostri concittadini. Ringrazio il ministro Salvini per il supporto. Come Regione, crediamo anche noi nel sì ai grandi progetti“.
Massolino: “Se lo assicura Salvini, l’ovovia non si farà mai”.
“Sempre più vera la visione di Marx secondo cui la storia si ripete sempre due volte: la prima volta come tragedia, la seconda come farsa – commenta Giulia Massolino, consigliera regionale del Patto per l’Autonomia-Civica Fvg – . Sull’ovovia, dopo aver cercato di evitare la tragedia, oggi è andata in scena la farsa. Il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, evidentemente sempre più isolato sul territorio, cerca sponde a Roma e fa arrivare direttamente il vicepremier leghista ad assicurare che l’ovovia si farà. Se lo assicura Salvini, la cittadinanza potrà tirare un sospiro di sollievo: l’ovovia sarà l’ennesima promessa del ministro che resterà incompiuta”.
“Dovrebbero quindi essere tutti i cittadini italiani, secondo la strana coppia Dipiazza-Salvini – chiede la Massolino -, a pagare quest’opera, giudicata negativamente anche dall’Europa, che ha infatti negato i fondi Pnrr a causa dell’impatto ambientale e perché non risolverebbe i problemi di viabilità? Evidentemente al Comune di Trieste oggi si sentono meno autonomisti che in passato e hanno bisogno di un ministro da Roma per risolvere la loro incapacità progettuale o avallare la loro visione retrograda e stantia del futuro della città”.
“Un ministro che viene a promettere i soldi che il Comune ha colpevolmente perso al fine di calare un’opera inutile sulla testa della cittadinanza, che è fortemente contraria, come dimostrato in questi tre anni di manifestazioni, raccolte firme e azioni di opposizione. Bastano già Comune e Regione ad abbattere i nostri alberi – continua l’autonomista -, come quelli della pineta dell’ospedale triestino di Cattinara, ora arrivano anche dalla capitale a devastarci il territorio”.
“Non c’è da scoraggiarsi: finché non c’è una riga a bilancio gli annunci non valgono nulla, siamo ancora in attesa delle sentenze del Tar e del parere in merito all’impatto paesaggistico su Porto Vecchio. A tal proposito – conclude la consigliera di opposizione -, le battute del duo decisamente poco comico in merito alla Soprintendenza risultano una grave intromissione rispetto la sua indipendenza nell’esprimere il giudizio sull’opera. Sindaco e ministro dovrebbero porgere delle scuse, non solo alla Soprintendenza ma anche ai territori e ai beni pubblici, storici e architettonici che questo organismo tutela”.
Ghersinich: “Investimenti importanti del Ministero”.
“L’immagine presentata stamattina dal vicepremier Salvini di un’Italia dei no si realizza nelle parole della consigliera Massolino che, come da tradizione della Sinistra, si contrappone alla realizzazione dell’ennesima opera che può portare benefici ai cittadini”, ha commentato il consigliere regionale del gruppo Lega Giuseppe Ghersinich.
“L’opera, finanziata dal Governo centrale – prosegue Ghersinich – permetterà a 1800 cittadini ogni ora di raggiungere il Carso dal Porto Vecchio e viceversa in 14 minuti e prevede un investimento di 48,8 milioni di euro. Un’opera lunga 4,2 km che permetterà di snellire il traffico e, anche in chiave turistica, unirà le due anime della nostra città”.
“Il disfattismo della consigliera Massolino è il disfattismo di chi non voleva il Mose, di chi non vuole investimenti volti al futuro e vuole bloccare il nostro Paese impedendo il progresso”, conclude l’esponente di maggioranza.