La ripartenza delle sagre in Fvg.
Sono uno dei momenti di aggregazione più attesi e amati. Dal 15 giugno, anche in Friuli Venezia Giulia – grazie all’approdo in zona bianca – possono ripartire le sagre, che dovranno sottostare però a precise regole.
Dalle informazioni sulle norme anti contagio da Covid, che dovranno essere comprensibili anche agli stranieri, con segnaletica e personale formato ad hoc, alla riorganizzazione degli spazi per evitare assembramenti, passando per il numero massimo di persone per scongiurare “resse”, ecco che le realtà associative si dovranno adattare. Previsto anche l’obbligo di distanziamento di 1 metro, la misurazione della temperatura corporea all’ingresso e la necessità di indossare le mascherine.
Primi eventi già in rampa di lancio.
Ecco che, con questo scenario, potranno tornare a riabbracciare il pubblico gli eventi più o meno grandi. Per l’estate sono già confermati, per fare qualche esempio, la 88esima Fiera dei vini di Buttrio (il 19 e 20 giugno a Villa di Toppo – Florio) e il Festival di Majano, di scena tra luglio e agosto. La ripartenza dell’attività è salutata con entusiasmo da Valter Pezzarini, presidente dell’Unione nazionale tra le Pro Loco d’Italia: “Gran parte delle indicazioni da seguire sono le stesse dell’anno scorso, quindi nonostante tutta la necessaria cautela del caso per il perdurante divieto nel creare assembramenti, alcune Pro Loco potranno finalmente riprendere gradualmente la propria attività. Sarà però fondamentale rimanere in zona bianca, altrimenti gli sforzi organizzativi dei volontari diventeranno inutili”.
Le Pro Loco già si erano attrezzate per le normative delle sicurezza prima del 2020 e lo scorso anno quelle che avevano organizzato comunque appuntamenti avevano sostenuto le maggiori spese con spirito di responsabilità, sapendo che era necessario come prima cosa garantire le pratiche anti contagio. “Va segnalato – aggiunge Pezzarini – che la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia sta sostenendo il mondo associativo con contributi per i maggiori costi di sicurezza”.
I numeri delle Pro loco in Fvg.
Un mondo, quello dell’associazionismo, che in Fvg ha un peso rilevante: secondo uno studio della Cgia di Mestre, nel 2018 in regione c’erano 220 Pro Loco con 23 mila soci che sono tutti volontari attivi. Che estate sarà? “Per le associazioni, molto simile a quella dell’anno scorso, dove serviranno risorse adeguate e molti volontari per organizzare eventi di dimensioni contenute – sottolinea il presidente delle Pro loco Fvg -. Dopo questi mesi di emergenza sanitaria abbiamo comunità che devono essere ricostruite nei legami interpersonali. Il tessuto sociale si è indebolito e non si può far finta di niente pensando che tutto sia come prima. Le feste, svolte in sicurezza e con criterio, saranno un importante primo passo verso la rinascita”.
La “rivincita dei piccoli”.
Se il tempo dei grandi eventi, forse, non è ancora maturo, si privilegeranno dimensioni più “intime”. Quali tipi di manifestazioni sarà da privilegiare? “Sicuramente eventi di piccole e medie dimensioni con un afflusso contenuto di pubblico, ovviamente all’aria aperta, ma su questo aspetto l’arrivo dell’estate giocherà a nostro favore. Il tempo dei grandi eventi arriverà gradualmente, non a caso tutte le grandi tournée degli artisti più importanti sono state riprogrammate per fine anno. Un motivo in più – conclude Pezzarini – per privilegiare nei prossimi mesi sagre e feste di paese. Sarà un’estate di appuntamenti paesani nel vero senso del termine, ma da questi possiamo ripartire con forza dopo il lungo stop”.
Le sagre, appuntamenti graditi da molti, sono pronte a ripartire. E con loro, anche il grande motore dell’associazionismo in Fvg.