L’ok della Giunta agli aiuti per abbattere i costi del Pos
Prevedere contributi a favore delle imprese per abbattere i costi degli strumenti tecnologici e digitali necessari per i pagamenti elettronici. È questo l’impegno dettato dalla mozione presentata dal capogruppo Mauro Di Bert e dagli altri consiglieri di progetto Fvg/Ar, approvata ieri a maggioranza dal consiglio regionale.
Il testo impegna la Giunta a venire incontro in particolare alle piccole
aziende del settore terziario e dell’artigianato regionale, che soffrono la
difficile congiuntura economica e rischiano di trovarsi di fronte “a nuovi
costi, connessi per esempio alle spese per l’attivazione e la gestione dei
sistemi atti a ricevere pagamenti elettronici”, con il rischio che questi
costi vengano “riversati su acquirenti e fruitori, aggravando l’effetto
inflazionistico”.
La mozione prende le mosse, come ha spiegato sempre Di Bert,
dall’imminente entrata in vigore delle sanzioni a carico degli esercenti che
dovessero rifiutare il pagamento elettronico di spese anche modestissime, in quanto è stato azzerato lo scudo dell’importo minimo.
Il botta e risposta dei consiglieri
Un tema particolarmente caro ad Alberto Budai della Lega, che ha proposto
un’integrazione della mozione – accolta dai promotori e poi approvata
anch’essa a maggioranza dall’aula – nella quale si invita la Giunta
regionale a “spingere” sul Governo per la reintroduzione di un importo
minimo, al di sotto del quale non sia necessario il pagamento con il Pos.
“Ci sono grandi aziende on line che hanno sconti di miliardi sulla
tassazione, – ha osservato Budai – mentre al malgaro si chiede di usare il
pos anche per vendere una ricotta da 1 euro senza pensare che a quel punto gli converrebbe regalare il prodotto. Qui si tratta di capire se si vuole
mantenere in vita o meno il commercio locale”.
“Capisco emotivamente la posizione di Budai, – ha replicato Sergio
Bolzonello del Partito Democratico – ma io sono a favore del pagamento digitale per qualsiasi importo. Il tema è un altro, e cioè che tutti i commercianti dovrebbero poter utilizzare il pos senza essere gravati dalle commissioni. E questa mozione è inutile in quanto basterebbe collocare i contributi alle microimprese su una linea contributiva che già esiste: sarebbe sufficiente un emendamento nella legge di assestamento di bilancio”.
Sulla stessa linea il collega democratico Franco Iacop: “Oggi in tutt’Europa si paga anche il caffè con il pos, la questione vera sono le commissioni e, più in generale, il divario sproporzionato tra grande e piccolo commercio”.
Il tema del costo delle commissioni è stato sollevato anche da Cristian Sergo (M5S), che ha poi ricordato come il suo partito abbia in passato proposto contributi alle micro imprese proprio per fronteggiare questo problema, “ma allora la Giunta rispose negativamente, e dunque per coerenza dovrebbe bocciare il testo proposto oggi”.
Favorevole alla mozione invece Franco Mattiussi di Forza Italia, che ha
chiesto di aggiungere la sua firma apprezzando, da imprenditore, la proposta di Budai sul tetto minimo e mettendo in rilievo il problema del costo del noleggio delle macchinette pos, circa 15-20 euro al mese che per un piccolo commerciante non sono pochi.
In linea con la mozione anche la Giunta, che per voce dell’assessore alle
attività produttive, Sergio Emidio Bini, ha “condiviso le preoccupazioni per
l’aggravio di spese a carico delle micro imprese. La Regione non può
contribuire in via diretta ma può ovviare alle conseguenze negative, con
appositi interventi per le imprese, in regime di de minimis, allo scopo di
sostenere digitalizzazione e sviluppo di sistemi digitali”.