Il piano della Regione contro le liste d’attesa.
Risorse che ammontano a 21 milioni di euro messe a disposizione per recuperare le liste d’attesa, per contrastare le fughe dei pazienti fuori regione e per il personale impegnato nella campagna vaccinale e nelle operazioni di tracciamento e analisi delle varianti del virus. Questi gli obiettivi dell’amministrazione regionale messi sul tavolo, oggi a Palmanova, nell’incontro tra il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, e i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil affrontando i temi dell’organizzazione sanitaria nella fase di attenuazione della pandemia.
Lotta alla “fuga” verso altre regioni per le cure.
Approfondendo più nel dettaglio l’aspetto economico, lo stesso Riccardi ha definito la manovra che verrà formalizzata anche con il prossimo assestamento di luglio: 16 milioni di euro per la riorganizzazione della parte pubblica e per gli accreditamenti con il privato al fine di procedere speditamente con il recupero delle attese e con il contrasto alla “concorrenza” di altre regioni su determinate prestazioni “a bassa e media complessità”; altri 5 milioni per una manovra una tantum a beneficio del personale impegnato nel piano straordinario sul Covid che comprende, oltre alla campagna vaccinale, anche le attività di sorveglianza, prevenzione e tracciamento dei Dipartimenti e il lavoro dei laboratori per il sequenziamento delle varianti.
Obiettivo: entro dicembre riallineamento dei livelli di attese.
Per quel che riguarda il recupero delle attività diagnostiche e ambulatoriali, il vicegovernatore ha illustrato il piano della Regione per una programmazione che consenta di raggiungere nel periodo giugno-dicembre di quest’anno un allineamento ai consuntivi pre-pandemia del 2019.
Parallelamente, l’altro intervento sarà focalizzato nel fronteggiare il significativo numero di cittadini del Friuli Venezia Giulia che, specialmente per prestazioni specialistiche a bassa e media complessità, valicano il confine regionale per farsi curare. Come ha spiegato Riccardi, ciò avviene anche in virtù del fatto del “maggior numero di accreditamenti con la sanità privata che le regioni a noi vicine hanno stipulato negli anni e attraverso i quali riescono a organizzare in maniera maggiormente competitiva le attività rispetto a quanto accade da noi”.
Il nodo vaccinazioni.
Infine Riccardi, delineando l’andamento delle vaccinazioni in Friuli Venezia Giulia, ha rimarcato come praticamente il cento per cento di chi ha aderito abbia ormai ricevuto la prima dose. Rimane la non irrilevante percentuale di personale sanitario che non ha risposto all’appello della campagna e sul quale, “anche con l’aiuto dei sindacati – ha concluso il vicegovernatore -, va continuata l’opera di sensibilizzazione a tutela della sicurezza del sistema ospedaliero e della salute dei cittadini”.