A rischio la riapertura degli impianti di sci in Fvg.
La data, ben cerchiata in rosso sul calendario, è quella che tutti gli appassionati di sci già sognano: il 7 gennaio. È quella la giornata designata per la riapertura degli impianti e piste per la discesa, al termine cioè del periodo di “zona rossa”.
Ma il condizionale è d’obbligo. E le speranze potrebbero trasformarsi in delusione. Il Comitato tecnico scientifico (Cts), infatti, ha bocciato le linee guida delle Regioni sulla stagione invernale, espresse a fine novembre. Gli impianti di risalita, secondo il Cts, sono assimilabili ai mezzi di trasporto pubblico locale. E nelle ore di punta, il sovraffollamento a ridosso delle piste potrebbe costituire un fattore di rischio medio-alto per il propagarsi dei contagi da coronavirus in Fvg.
Il Cts chiede dunque dei correttivi, che le Regioni – ovviamente compreso il Friuli Venezia Giulia – dovrebbero presentare la prossima settimana. Sul piatto, la riduzione della capienza delle funivie e cabinovie al 50% e un deciso contingentamento degli skipass giornalieri vendibili, assieme ad altre misure. E l’apertura degli impianti sarà possibile soltanto se un territorio si trovi in zona gialla.
Sarà necessario, insomma, adeguarsi, sperando che basti a garantire l’apertura degli impianti e a far partire una stagione. Tantissimi sognano già una discesa sui tracciati del Friuli Venezia Giulia. Ed è una vera beffa anche per Promoturismo Fvg, gestrice degli impianti: in un anno in cui la neve naturale è arrivata in abbondanza, non si può (per ora) sciare. Un danno notevole, anche per tutto l’indotto.