Reati ai danni delle aziende Friuli Venezia Giulia: quelli informatici al primo posto

Il reato più diffuso che colpisce le imprese del Friuli Venezia Giulia è quello legato alle frodi informatiche e la regione risulta essere la prima in Italia per “incidenza percentuale” sul complesso dei delitti inerenti all’attività aziendale, con un 53,3 per cento.

È quanto emerge dall’analisi che l’Ufficio studi di Confartigianato ha compiuto su dati Istat. Riguardo ai danni informativi subiti dalle imprese, il territorio più attaccato risulta essere quello di Pordenone, dove l’incidenza percentuale arriva al 62,8%, seguito da Gorizia con il 57,6 per cento. Un’incidenza inferiore si ha a Trieste, dove i reati informatici che hanno come vittima le imprese pensano per il 49,6% sul totale dei reati subiti e a Udine, dove l’incidenza è del 49,5 per cento.

Percentuali che, comunque, restano al di sopra della media nazionale, che arriva al 35,5 per cento. Peggio stanno Piemonte, Liguria e Toscana. La posizione del Friuli Venezia Giulia resta ai vertici della classifica anche considerando i reati informatici nel loro complesso – cioè, non solo a danno delle imprese ma anche dei privati -, perché la regione si colloca al quarto posto in Italia, con 83 reati denunciati ogni 10mila utenti Internet.

Una minaccia per le micro e piccole imprese.

“L’aumento dei reati informatici nella nostra regione costituisce una minaccia significativa per le micro e piccole imprese. Queste aziende hanno spesso risorse limitate e quindi possono risultare più vulnerabili ad attacchi informatici in grado di comprometterne dati sensibili, interromperne l’operatività e danneggiarne la reputazione”, spiega Fabrizio Peresson, presidente dell’Ict di Confartigianato nazionale e Fvg, oltreché  neopresidente nazionale della Federazione “Comunicazione” di Confartigianato, il gruppo che riunisce Ict, fotografi e grafici.  

“È fondamentale che le istituzioni riconoscano la necessità di supportare queste imprese nell’adozione di misure di sicurezza adeguate – prosegue Peresson, delineando così anche alcuni obiettivi del suo mandato da presidente nazionale -, tramite programmi di formazione sulla cybersecurity e incentivi fiscali dedicati all’accesso a strumenti e tecnologie di sicurezza avanzate. Invitiamo le istituzioni a stabilire urgentemente, in collaborazione con le associazioni di categoria, un piano d’azione concreto e con interventi mirati. Solo promuovendo attivamente una cultura della sicurezza digitale – conclude Peresson – potremo salvaguardare il nostro tessuto produttivo locale dalle crescenti minacce del crimine informatico”.

Con l’elezione di Peresson a presidente nazionale della Federazione Comunicazione, Confartigianato Fvg rafforza la presenza di un suo rappresentante ai massimi livelli dell’associazione di categoria, poiché Peresson è stato riconfermato anche al vertice del settore Ict.