La polemica sulla manca diretta della Rai.
Una kermesse tricolore, una disciplina molto seguita e capace di portare numerosi allori al movimento nazionale. Ma anche, secondo il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin, è il caso “di precisi accordi, disattesi in extremis, per dedicare una meritata diretta televisiva ai campionati italiani di ciclocross andati in scena a Variano”. La vicenda che ha riacceso le polemiche sui tagli alla Rai riguarda il disco rosso giunto a sorpresa nei confronti della diretta sulle frequenze di Rai Sport dei campionati italiani di ciclocross appunto archiviati ieri a Variano di Basiliano. Una prospettiva che aveva indotto l’apparato organizzatore, la DP66 Giant Smp, società organizzatrice della kermesse, a modificare il programma delle competizioni, proprio per consentire la trasmissione dell’importante evento sportivo, venendo così incontro alle esigenze dell’emittente di Stato.
“Avrei voluto prendere la parola per limitarmi, molto semplicemente, a rivolgere un sincero complimento alla DP66 Giant Smp e ai suoi atleti per i risultati conseguiti sull’impegnativo percorso allestito proprio sui saliscendi casa sua dal commissario tecnico azzurro, il friulano Daniele Pontoni. Invece, devo intervenire nuovamente – ha precisato Zanin – per evidenziare come, ancora una volta, il pubblico della nostra regione, insieme a tutta la platea degli appassionati della disciplina, sia stato deluso proprio in occasione di una meritata ribalta nazionale alla quale ha contribuito anche la Regione. Ne deriva una mancata visibilità per tutto il territorio, apice di una tre giorni tanto spettacolare quanto avvincente, capace di coinvolgere un migliaio di atleti grazie al sacrificio di tecnici, dirigenti e volontari”.
“Solo pochi giorni or sono, sempre in riferimento all’emittente di Stato, avevo richiamato l’attenzione sull’inaccettabile perdita – ha aggiunto il presidente del Consiglio regionale Fvg – dell’edizione notturna dei telegiornali regionali trasmessi sulle frequenze di Rai 3. Eventuali tagli, dettati da meri calcoli di carattere economico, vanno infatti contro la salvaguardia dell’identità delle realtà locali e, soprattutto, di quelle autonome come la nostra che meritano di veder tutelata una specialità che passa non solo attraverso la piena conferma ma, anzi, anche tramite un auspicabile potenziamento dei programmi televisivi regionali. Compresi, ovviamente, quelli in lingua friulana, caposaldo della nostra cultura e delle nostre tradizioni identitarie”.