La decisione della Giunta in Fvg.
Oltre quattro milioni e mezzo di euro per interventi di messa in sicurezza e adeguamento sismico, ristrutturazioni edilizie, manutenzioni e adeguamenti igienico sanitari a dieci scuole dell’infanzia del Friuli Venezia Giulia.
È quanto deciso dalla Giunta regionale, che ha approvato una delibera presentata dall’assessore alle Infrastrutture, Graziano Pizzimenti, d’intesa con l’assessore all’Istruzione e famiglia, Alessia Rosolen.
Nel dettaglio, un contributo di un milione e 70mila euro è stato destinato per la “Stella del Mattino” di Codroipo, 822mila euro per la scuola dell’infanzia di Pradamano, 385mila euro per l’istituto comprensivo di Trasaghis, oltre 171mila euro per la Rorai Piccolo di Porcia, 600mila euro per la scuola dell’infanzia di Pagnacco, 464mila e 500 euro per la “G.Rodari” di Ruda, 300mila euro per la scuola dell’infanzia di Artegna, 550mila euro per la scuola dell’infanzia e asilo nido “Semi di Mela” di Trieste e 100mila euro per la scuola dell’infanzia di Marano.
“Si tratta – hanno spiegato i due esponenti dell’esecutivo regionale – della dotazione assegnata al Friuli Venezia Giulia del Fondo nazionale per il Sistema integrato dei servizi di educazione e di istruzione per le bambine e per i bambini sino ai 6 anni. Ogni edificio necessita di lavori specifici per garantire il regolare svolgimento delle lezioni in un contesto accogliente, confortevole e, auspicabilmente, in grado di accendere e incentivare la loro fantasia”.
“Gli interventi del piano – ha sottolineato Pizzimenti – perseguono le finalità di un progressivo consolidamento e ampliamento dei servizi educativi per l’infanzia. Nel caso specifico, si tratta di interventi richiesti dal territorio che alzano il livello qualitativo dei servizi erogati. Al netto delle difficoltà del momento, le risorse investite per mettere in sicurezza e migliorare gli edifici scolastici erano e restano prioritarie”.
La Regione concorre, infine, al Fondo ministeriale attraverso un cofinanziamento sostenendo ogni anno con 6 milioni di euro i gestori di asili nido per le spese di funzionamento (richiedendo l’impegno a contenere le rette) e con 21 milioni di euro le famiglie per l’accesso ai servizi.