Le prenotazioni richiamo per immunocompromessi.
Da mezzogiorno di lunedì prossimo, 28 febbraio, sarà prenotabile la prestazione “booster post-addizionale” per gli adolescenti dai 12 ai 17 anni in condizioni di immunocompromissione, esclusivamente con vaccino Pfizer (BioNTech Comirnaty), e per gli adulti dai 18 anni compiuti in condizioni di immunocompromissione, con vaccino Moderna Spikevax. I cittadini interessati potranno prenotare la dose aggiuntiva attraverso il Call center regionale (0434 223522), gli sportelli Cup, le farmacie abilitate e la Webapp, specificando di essere soggetti immunocompromessi. All’appuntamento per la somministrazione occorrerà portare con sé il modello di autocertificazione, che attesta l’immunocompromissione, e il documento di identità. La circolare ministeriale del 20 febbraio scorso indica che è raccomandabile somministrare una dose booster dopo quella addizionale di vaccino antiCovid-19 ai pazienti affetti da immunodepressione una volta che siano trascorsi almeno 120 giorni
dalla somministrazione della dose addizionale.
Le condizioni di immunocompromissione alla base dell’ulteriore
richiamo vaccinale sono le seguenti: – trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva; – trapianto di cellule staminali ematopoietiche (entro 2 anni dal trapianto o in terapia immunosoppressiva per malattia del trapianto contro l’ospite cronica); attesa di trapianto d’organo; terapie a base di cellule T esprimenti un Recettore Chimerico Antigenico (cellule CAR-T); patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure; immunodeficienze primitive (es. sindrome di DiGeorge, sindrome di Wiskott-Aldrich, immunodeficienza comune variabile etc.); immunodeficienze secondarie a trattamento farmacologico (es: terapia corticosteroidea ad alto dosaggio protratta nel tempo, farmaci immunosoppressori ad elevato dosaggio, farmaci biologici con rilevante impatto sulla funzionalità del sistema immunitario etc; dialisi e insufficienza renale cronica grave; pregressa splenectomia; sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) con conta dei linfociti T CD4+ < 200 cellule/?l o sulla base di giudizio clinico.
Il Servizio sanitario regionale, come ha riferito Riccardi, ha già preso accordi per i pazienti trapiantati o in attesa di trapianto, per i pazienti dializzati e con sindrome da immunodeficienza acquisita, che potranno essere eventualmente vaccinati direttamente nei centri specialistici o potranno rivolgersi a uno dei Centri vaccinali presenti sul territorio.