La povertà alimentare in Friuli Venezia Giulia.
Non riescono ad accedere ad un pasto completo almeno ogni due giorni: è la condizione di povertà alimentare che, in Friuli Venezia Giulia, colpisce più di 70mila persone. A dirlo è il nuovo rapporto dell’Actionaid, basato su diverse statistiche Istat. Colpa, tra le altre cose, dell’inflazione che ha eroso il reddito e della cavalcata dei prezzi dei beni alimentari che non si è arrestata.
Un numero che fa impressione, ma in realtà la nostra è una delle regioni in cui la situazione è migliorata di più, assieme alle province autonome di Trento e Bolzano e alla Lombardia: nel 2019, infatti, le persone in deprivazione alimentare materiale/sociale (Dams) in Fvg erano il 9,70% degli over 15 residenti, l’anno successivo il 10,10%. Nel 2022, ultimo dato utile, la percentuale si è abbassata del 2,90% arrivando al 6,90 (ma a Bolzano sono solo l’1,3%). Praticamente, le persone in povertà alimentare sono scese da 102.147 (del 2019) e soprattutto dalle 105.424 del 2020 alle 71.283 del 2022 (- 30.864).
In Italia, nel 2022 l’incidenza del DAMS ha raggiunto il 10,5%, coinvolgendo circa 5,3 milioni di persone. Di queste, 3,8 milioni (il 7,5% della popolazione con almeno 16 anni di età) non hanno avuto accesso a un pasto completo ogni due giorni, mentre 2,4 milioni (4,8%) non hanno partecipato ad eventi sociali legati al cibo almeno una volta al mese. Infine, circa 900.000 persone (l’1,8% della popolazione) ha sperimentato entrambe le condizioni di deprivazione.
Le categorie vulnerabili.
Un’analisi approfondita sulla povertà alimentare rivela disparità significative tra diverse categorie sociodemografiche, evidenziando chi è maggiormente colpito da questo fenomeno complesso. Le persone con cittadinanza straniera, in particolare provenienti da Paesi extraeuropei, sono tra le più colpite, con un’incidenza di deprivazione alimentare che raggiunge il 23,5%, rispetto al 9,6% degli italiani.
La mancanza di un diploma di scuola superiore amplifica il rischio: il 15,1% di chi non ha completato questo livello di istruzione sperimenta difficoltà nell’accesso al cibo, contro l’8,0% di chi possiede un diploma e il 4,6% dei laureati. Le spese per l’abitazione influenzano significativamente l’accesso al cibo. Gli affittuari registrano un’incidenza del 20,2% di deprivazione alimentare, più del doppio rispetto ai proprietari di casa (8,3%). Anche la composizione familiare è determinante: le famiglie numerose e quelle monogenitoriali risultano tra le più esposte al fenomeno.
Pesano anche reddito e condizione lavorativa: le famiglie appartenenti al primo quintile di reddito – il 20% più povero – affrontano un rischio di deprivazione alimentare del 24,2%, mentre tra quelle del quintile più alto questa incidenza scende al 2,9%. La situazione è ancora più grave per i disoccupati e le persone con problemi di salute, che registrano tassi rispettivamente del 27,7% e del 26,6%.
I friulani a rischio.
Nel 2022, il 35,3% delle famiglie italiane riteneva le proprie risorse economiche scarse o insufficienti, mentre il 23,4% dichiarava di aver subito un impoverimento rispetto all’anno precedente. Tra queste, il 14,5% delle famiglie sperimentava entrambe le condizioni, con oltre
la metà (51,7%).
In Friuli Venezia Giulia, si stima che le famiglie a rischio povertà alimentare siano il 5,10%, la quinta percentuale più bassa (meno di noi, Trentino Alto Adige, Umbria, Toscana e Liguria). Ci sono poi i dati sulla povertà relativa e sulla povertà alimentare relativa, sempre per la nostra regione, che raggiungono rispettivamente il 5,8 e il 14,2%. Considerando una spesa mensile media, per le famiglie del Friuli, di circa 2 645,90 euro, la quota destinata ad alimentari e bevande rappresenta il 17,8% del totale, ossia 471,30 euro (in Calabria si registra la percentuale più alta, 26,80%).
Infine, i dati forniti dal Ministero delle Politiche Sociali e del Lavoro tra il 2019 e il 2023, sul numero complessivo di persone che, attraverso una capillare rete di organizzazioni della società civile presente su tutto il territorio nazionale, hanno ricevuto aiuti alimentari: il numero è aumentato del 40%, passando da 2,08 milioni a quasi 2,91 milioni di beneficiari. Unica eccezione, il Friuli-Venezia Giulia dove il dato è stabile: erano 30.727 utenti nel 2019, 30.689 nel 2022. Se le persone in povertà assoluta sono il 6,9%, quelle beneficiarie del Fead (Fondo di aiuti europei agli
indigenti) solo il 2,3.