Il post di insulti contro Liliana Segre in Friuli.
Ha insultato sul suo profilo social, dopo le recenti votazioni per la fiducia al governo, la senatrice a vita Liliana Segre. E su di lui si è scatenata una vera e propria bufera. Protagonista dell’uscita – infelice – è Marino Screm, gestore di Malga Pramosio, struttura di proprietà regionale.
Abbinato a una foto di Segre dove si evidenzia lo stipendio mensile e annuo della senatrice seguito dal commento “per una firma”, la traduzione in italiano della frase attribuibile a Screm è “questa cotenna di maiale non va bene nemmeno insieme ai crauti”. Il post è stato poi cancellato, ma ormai la frittata è fatta. E contro l’uscita si è scatenata una valanga di commenti di disapprovazione.
“Un insulto ingiustificabile e vergognoso che non può passare inosservato, a maggior ragione se indegnamente formulato da colui che gestisce un bene regionale ad alto impatto simbolico quale Malga Pramosio e, nei cui confronti, si devono attivare immediate procedure di verifica”. È quanto afferma il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin, definendo il post “ingiurioso nei confronti della senatrice a vita Liliana Segre” che, lo scorso mercoledì a Palazzo Madama, ha votato la fiducia al Governo Conte.
“Oltre alla grave offesa personale – evidenzia Zanin – questa regione deve indignarsi anche in quanto formulata da chi dovrebbe avere cura a 360 gradi di Malga Pramosio, laddove il 21 luglio del 1944 furono trucidati uomini, donne e bambini da brigate nazifasciste che, a posteriori, tentarono di giustificare l’eccidio come rappresaglia nei confronti di partigiani accusati di avere razziato 24 cavalli pregiati in un alpeggio carinziano”.
“Non ci sono parole per esprimere il disgusto davanti a certi commenti”. Lo affermano i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle che poi aggiungono che “il linguaggio violento e offensivo va sempre condannato e combattuto, e risulta particolarmente odioso quando a rendersi protagonista di queste parole è una persona che gestisce un bene pubblico, peraltro di grande valore simbolico”, continua la nota.
“Stupiscono e preoccupano le vergognose parole usate nei confronti della senatrice Segre – le parole di condanna di Cristiano Shaurli, segretario regionale del Pd in Fvg, e di quello provinciale di Udine, Roberto Pascolat -. Stupisce e preoccupa la percezione diffusa di poter dire in libertà qualsiasi offesa e scemenza sui social. Chiedo e spero ci siano scuse immediate e senza giustificazioni di sorta da parte di chi ha detto parole gravi. Si scusi chi gestisce un locale pubblico di proprietà regionale e che in quello splendido luogo ha l’onore ma anche la responsabilità di accogliere persone. Non dimentichiamo cosa rappresenti Malga Pramosio in termini di vite umane consacrate alla Resistenza e alla libertà anche di espressione”.
Un altro post di insulti contro la senatrice Segre è comparso ieri sul profilo social del consigliere regionale Antonio Lippolis: anche in questo caso è stato stigmatizzato dal presidente del consiglio regionale Zanin.