L’allarme accorpamento per i piccoli ospedali in Fvg.
“A che cosa si riferisce il dottor Tonutti? Vorremmo capirlo, nel concreto, anche noi”. Parte da qui la riflessione – che assume i contorni di allarme – di Mariagrazia Santoro, consigliere regionale del Pd e componente della Commissione Salute, su alcune dichiarazioni relative alla sanità del Friuli Venezia Giulia.
A lanciarle è stato Giuseppe Tonutti, direttore dell’Agenzia regionale di coordinamento per la Salute (Arcs), che in un’intervista al portale italiano SaniTask ha parlato di “ha parlato di accorpamento dei piccoli ospedali – spiega Santoro -. Se queste sono le intenzioni della Giunta, si facciano i nomi dei presìdi che verranno accorpati e quindi dei territori che saranno sacrificati sulla base di un fantomatico piano sconosciuto al Consiglio”.
L’esponente dem ha presentato un’interrogazione e una richiesta di convocazione della 3ª commissione Salute per audire il direttore dell’Arcs e l’assessore alla Salute, Riccardo Riccardi. “Nell’intervista – ricorda ancora Santoro – Tonutti interviene sugli investimenti in sanità da inserire all’interno del Recovery Fund, sostenendo la necessità di mettere in sicurezza il sistema ospedaliero puntando sull’accorpamento dei piccoli ospedali territoriali. Ora che il piano di investimenti europei si concretizza, con il tavolo delle proposte programmato questa settimana, sono strane queste dichiarazioni, visto che non ci risulta che i piani aziendali siano stati redatti. Eventuali proposte di ulteriore modifica e cambiamento dell’assetto organizzativo della sanità regionale – aggiunge la consigliera dem – dovrebbero essere discusse nelle sedi istituzionali preposte e non lanciate tramite interviste sui canali di comunicazione”.
Secondo l’esponente del Pd, è grave il fatto che un dirigente si sia espresso “senza atti formali che vadano in questa direzione. Se fosse una boutade personale, sarebbe imbarazzante. Che venga a spiegare in Commissione cosa intende. Ricordo che gli aspetti territoriali sono cruciali per l’assistenza ai cittadini”. Santoro ha ricordato anche la chiusura dei punti di primo intervento in alcuni ospedali, da Gemona a Cividale “con quest’ultimo – ha rimarcato – che aveva un numero importante di accessi, molti dei quali dirottati nel Pronto soccorso di Udine”, con la conseguenza di ingolfare la struttura.
Le perplessità e i timori si spostano quindi sui piccoli ospedali, da Latisana a Spilimbergo, da Maniago a Palmanova. “Bisogna chiarire subito cosa intendesse Tonutti e gli indirizzi della Regione” conclude Santoro.
La possibilità che i piccoli ospedali vengano accorpati viene respinta al mittente dal vicegovernatore Fvg con delega alla Salute, Riccardo Riccardi. “A chi chiede la convocazione dell’apposita commissione consiliare competente per discutere di una ventilata possibilità da parte dell’esecutivo di procedere ad un accorpamento dei piccoli nosocomi – spiega Riccardi – dico di non far sprecare tempo prezioso ai commissari ed utilizzare quel consesso per parlare di temi reali. Non esiste infatti alcuna ipotesi di questo tipo, soprattutto in un momento in cui non solo il Friuli Venezia Giulia ma il mondo intero è alle prese con una pandemia. Fa specie che in una situazione di emergenza come quella attuale ci si possa distrarre sventolando argomenti da campagna elettorale invece che focalizzare l’attenzione su temi di reale interesse”.