L’installazione in legno per far scoprire Claut.
Lo scorso sabato, di fronte al municipio di Claut è stata inaugurata una particolare installazione in legno a forma di spirale, con i bordi frastagliati che ricordano i profili di una catena montuosa. Il manufatto fa parte del più ampio progetto di promozione turistica “L’Altra Montagna. Le Dolomiti del silenzio”: insieme ad esso, infatti, sono state realizzate dieci cartoline visive e sonore attraverso le quali i clautani raccontano la propria terra.
“L’Altra Montagna” nasce nei contenuti dell’accordo tra Università di Udine e Regione Friuli Venezia Giulia nell’ambito delle attività della Fondazione Dolomiti Unesco, ed è un progetto ideato e realizzato dall’Associazione Isoipse – Impresa Sociale.
“In collaborazione con i creativi di Pan abbiamo realizzato una cartolina che parla” ha raccontato Valentina De Marchi, presidente di Isoipse – . “Una cartolina cartacea vintage con un QR code sul retro che, una volta inquadrato, ci permette di ascoltare la cartolina: a parlare ovviamente sono gli abitanti della montagna, in un montaggio audio creativo ed emotivo”. Le cartoline verranno veicolate anche attraverso i canali del Club Alpino Italiano, che le pubblicizzerà all’interno della propria rivista e le recapiterà ai soci friulani, veneti e lombardi.
“È importante concentrarsi sul concetto di silenzio di questo contesto dolomitico, contrapposto alle montagne più chiassose – ha commentato Andrea Guaran, professore dell’Ateneo di Udine – . L’altra montagna è un tentativo di comunicazione della montagna meno conosciuta attraverso il coinvolgimento della cittadinanza e delle sue narrazioni, per costruire una nuova modalità per richiamare qui il turismo”.
“È una proposta turistica che possiamo definire sperimentale ma anche molto concreta, perché è partita proprio dal coinvolgimento delle popolazioni locali di Claut e Forni di Sotto – ha spiegato Pierpaolo Zanchetta, coordinatore del Servizio biodiversità regionale – . L’idea è di cambiare l’approccio alla promozione turistica: invece di offrire ciò che il turista si aspetta, partire da ciò che la gente del posto vuole mostrare del proprio territorio, della propria storia e della propria cultura. E quindi cercare un turista curioso e aperto a scoprire le differenze tra i territori, piuttosto che l’offerta stereotipata del turismo di massa”.
“Questo progetto valorizza le Dolomiti perché valorizza e fa conoscere le loro comunità: trovo che sia bellissimo che i clautani si siano messi in gioco per far scoprire i segreti della loro terra – ha commentato la direttrice della Fondazione Dolomiti Unesco Mara Nemela – . Mi auguro che questo progetto possa venire esportato anche in tante altre aree delle Dolomiti perché racconta una montagna autentica, fatta di persone, d’identità, di storie”.
“Il contributo dell’amministrazione comunale e dei cittadini è stato quello di condividere le nostre tradizioni e ciò che più ci appartiene e ci rappresenta, facendo da guida nel nostro territorio e nella nostra cultura a tutte le persone dell’associazione che hanno strutturato il progetto” ha aggiunto l’assessore al turismo di Claut, Elena Leschiutta.