Il passaporto per i turisti in Fvg.
Molti operatori turistici lo vedono come una luce in fondo al tunnel. Il “digital green pass”, il passaporto che permetterebbe la libera circolazione in Europa ai visitatori senza dover sottostare alla quarantena, è una proposta che in seno all’Ue prende sempre più corpo. Per poterne usufruire sarà necessario dimostrare di essersi vaccinati contro il Covid, oppure di essere guariti dal coronavirus o, ancora, esibire un tampone negativo.
Quali riflessi avrebbe per il Friuli Venezia Giulia l’iniziativa, che l’Ue mira a rendere realtà da giugno? In regione, come rivela uno studio della Fondazione Think Tank Nordest, la quota di presenze determinate dai Paesi che potrebbero adottare questo speciale passaporto è del 50.1%. Un dato ricavato dalle presenze turistiche provenienti dai 27 Paesi dell’Unione Europea, inclusi Svizzera, Liechtenstein, Norvegia ed Islanda ed escludendo il turismo domestico.
Scendendo nel dettaglio, la maggior beneficiaria del “green pass” sarebbe Gorizia, che ha una percentuale di visitatori Ue pari al 65.5%, seguono Udine (50.7), Trieste (36.4) e infine Pordenone (23.7%). Insomma, potrebbe essere un’opportunità, come evidenzia Antonio Ferrarelli, presidente della Fondazione Think Tank Nord Est: “La proposta di un pass per agevolare gli spostamenti dei cittadini dell’Unione Europea per motivi turistici potrebbe certamente agevolare la ripartenza del settore turistico, in particolare a Nordest”.
E in Fvg, come viene visto questo speciale passaporto? “Avrebbe anzitutto l’effetto benefico di evitare che certi Paesi si costruiscano “corridoi” a scapito di altri come avvenuto lo scorso anno – evidenzia Giorgio Ardito, presidente di Lignano Pineta Spa -. Abbiamo comprato assieme i vaccini, ora dobbiamo fare fronte comune per il turismo”. Secondo lui, il lockdown ha favorito una maggiore dimestichezza sulle funzionalità dello smartphone “e speriamo che il green pass funzioni, sotto il profilo tecnologico, per facilitare le cose e non complicarle”. Lignano, intanto, punta a inaugurare la stagione il 30 aprile. “Noi siamo pronti – dice Ardito -: abbiamo l’esperienza dell’estate 2020 in merito a protocolli, tracciamento e perimetrazione della spiaggia. Ben venga – conclude – il passaporto se porterà un aumento di turisti”.
A Grado si guarda a maggio, viste le feste in Austria, mercato di riferimento per la località. Il 13 del mese si celebrerà l’Ascensione, seguita il 24 dalla Pentecoste, mentre il 3 giugno è il giorno del Corpus Domini. “Speriamo che la stagione possa partire già per quelle date – ammette Alessandro Lovato, amministratore unico di Git Spa -. Nonostante le incertezze e la sofferenza del comparto turistico, le prenotazioni dei nostri ombrelloni procedono a gonfie vele e nei mesi di punta c’è una copertura molto elevata”. Il green pass potrebbe offrire una spinta in più? “Tutto ciò che può favorire la serenità degli ospiti e di chi lavora nel settore a Grado ben venga – conclude Lovato -. Questo passaporto, rispetto alle previsioni di qualche tempo fa, sarebbe un grande passo in avanti”.