Toppo di Travesio e il percorso dei Masi tra i più belli itinerari in Friuli

Il percorso dei Masi

Frazione del Comune di Travesio, Toppo è un paesino di modeste dimensioni. Rientra neI Borghi più Belli d’Italia e si distingue per tutta una serie di luoghi storici e suggestivi, presso i quali rivivere la storia locale. Quest’ultima vede tra i suoi momenti più alti l’età medievale, che ha caratterizzato la conformazione di alcuni edifici del posto. A tal proposito esiste un itinerario, il cosiddetto “percorso dei Masi”, che consente di approfondire la conoscenza di un paesino come Toppo.

La storia

Il percorso dei Masi ha inizio dal Palazzo Toppo-Wasserman e conduce alla scoperta degli originari nuclei del borgo rurale di Toppo, sviluppatosi parecchi anni fa in un contado feudale legato al castello signorile che lo sovrastava in maniera regale dalle falde del monte Ciaurlec. Quello che all’epoca fu il villaggio medievale sorgeva su alcune strutture preesistenti dall’epoca romana. Era inoltre diviso in due nuclei distinti, Pino e Toppo, separati dal rio Gleria.

La società contadina che viveva in queste borgate era solita organizzarsi attraverso il cosiddetto “sistema dei Masi”, che erano una specie di piccola azienda agricola a conduzione familiare costituita da un sedime, con le strutture abitative e gli orti, e da appezzamenti di terra coltivabile, solitamente molto frammentati e sparsi nelle vicinanze. Tra le altre cose fungeva anche da centro economico e quindi agiva come un’unità di base presso la quale determinare censo e tasse.

Tale sistema organizzativo economico-sociale ha lasciato tracce importanti in termini urbanistici e architettonici. Ricerche storiche e analisi cartografiche hanno consentito di localizzare buona parte dei luoghi in cui esistevano alcuni appezzamenti dei masi. La mappatura toponomastica dei soprannomi familiari, risalente alla metà del ‘700, evidenzia una certa coincidenza degli antichi insediamenti agricoli con i cortili e i caseggiati attestanti nei documenti delle carte catastali del secolo XIX. Un altro documento del 1431 contiene una descrizione dei beni appartenuti ai signori di Toppo fin dal principio del XIII secolo, tra i quali figurano otto masi (quattro a Pino e quattro a Toppo). A partire dal XVI secolo tuttavia, si nota una sostanziale espansione degli appezzamenti che arrivano addirittura a venticinque.

L’itinerario del percorso dei masi.

Si parte dal nucleo di Pino, situato ad occidente del rio Gleria. Qui venne eretto il palazzo rinascimentale dei Conti Toppo Wassermann, quando alla luce dell’apertura rinascimentale i signori del luogo decisero di abbandonare l’antico maniero. Questa borgata ruotava attorno alla via che conduceva al castello ed era caratterizzata dalla presenza di una piazza e di un grande stagno. Vi era anche un bivio stradale (la beorchia) che deve aver costituito un significativo luogo dell’abitato visto che appare più volte ricordato come indicazione topografica.

Il percorso dei Masi continua in seguito per il borgo di Toppo, che si distendeva più ad est lungo le attuali via Nazario Sauro e via della Fornace. Rispetto a Pino il toponimo Toppo ebbe più fortuna e riuscì a sopravvivere fino ai giorni nostri, probabilmente grazie alla presenza della chiesa dell’abitato dedicata a San Lorenzo martire. La chiesa è ricordata come esistente già nel 1220. Nel 1505 fu autorizzata l’istituzione della Parrocchia, confermando il suo ruolo come punto di attrazione del popolamento nella zona nel corso dei secoli. In questa zona si nota un importante sviluppo del sistema dei masi e dell’abitato anche dopo il periodo medievale. Guardando l’architettura e la coesione degli edifici, si stima che presumibilmente vi abitassero proprietari terrieri piccoli e indipendenti. Dopo il terremoto del 1976, la ricostruzione ne ha lievemente modificato i tratti.

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