Le partite Iva Fvg contro lo sciopero degli statali.
Le rivendicazioni dei dipendenti pubblici non piacciono all’Associazione Partite Iva Friuli Venezia Giulia e il Comitato Nazionale Partite Iva Italia. I due sodalizi criticano gli atteggiamenti dei lavoratori statali e chiedono maggiori tutele per gli autonomi.
Nel mirino finisce lo sciopero di domani, 9 dicembre, portato avanti nonostante il governo abbia deciso di approvare molte delle richieste sindacali dei lavoratori pubblici “mentre le richieste delle partite Iva vengono disattese e si continua a far arrancare le aziende con continue limitazioni – spiega Cristina Pozzo, vicepresidente dell’Associazione Partite Iva Fvg e presidente del Comitato Nazionale -. Non bastasse, è arrivata la necessità di dover nuovamente cambiare il registratore di cassa, per adeguarlo alla lotteria degli scontrini”.
Insomma, per le due associazioni c’è una disparità di trattamento. “Viviamo una crisi economica senza precedenti, ma i sacrifici vengono chiesti solo a chi è la parte produttiva del Paese, incrementando fallimenti e suicidi, distinguendo tra figli e figliastri, bonificando sui conti correnti dei parlamentari emolumenti pari a quanto una Partita Iva riesce a guadagnare, forse, in un anno di lavoro, senza fare neppure un gesto di solidarietà, destinando una parte di quegli emolumenti a chi ha dovuto abbassare le serrande – sferzano -. Questo stesso governo però ci ricorda le prossime scadenze fiscali. Riteniamo vergognoso tale comportamento, sia da parte dei sindacati degli statali che da parte del Governo, siamo stanchi di sacrifici a senso unico, chiediamo che vengano erogati risarcimenti congrui al danno subito e non oboli da elemosine, che venga disposto il biennio bianco, per dare la possibilità alle aziende di riprendersi”.
“Inoltre – aggiunge Pozzo – chiediamo che i titolari di Partita Iva vengano tutelati economicamente in caso di malattia o di messa in quarantena, vengano istituiti gli ammortizzatori sociali per tutte le aziende che dovranno chiudere o fallire a causa di questa pandemia. Richiediamo poi che vengano bloccati tutti i pignoramenti e le aste, siano bloccate le cartelle esattoriali. Da ultimo, richiediamo la cancellazione delle segnalazioni bancarie”.
Ma la lista di richieste avanzate non si esaurisce qui. “Chiediamo che venga ripristinata al più presto la legalità e la democrazia, consapevoli che esiste una pandemia e che debbano essere rispettate delle regole, ma che non possiamo essere messi nella condizione di non lavorare e non venire adeguatamente risarciti – aggiunge Pozzo -. Chiediamo inoltre che vengano sospesi ogni genere di versamento fiscale e contributivo fino a data da destinarsi”.
Il Comitato Friulano Partite Iva e quello nazionale sono pronti a prendere posizione. “Se tali richieste verranno disattese e non immediatamente, al pari delle richieste degli statali, ottemperate, chiediamo al popolo delle Partite Iva di iniziare lo sciopero fiscale e la disobbedienza civile”, concludono.