Cosa succede in Fvg con le nuove regole elettorali.
Taglio del 40% di deputati e senatori, collegi ridotti al lumicino: il Friuli Venezia Giulia attende l’esito della crisi di governo e si prepara al voto con le nuove regole. Regole, come noto, figlie del taglio dei parlamentari cristallizzato dal referendum confermativo, che riduce a 400 i deputati e a 200 i senatori.
I primi effetti per la nostra regione sarà un inevitabile riduzione della rappresentanza: nel 2018 il Friuli elesse 13 deputati e 8 senatori, alle prossime elezioni politiche, che siano in autunno o la prossima primavera alla fine “regolare” della legislatura, i deputati saranno ridotti a 8, e i senatori dimezzati a 4, con un taglio complessivo del 40%.
Inoltre, con la crisi che accelera e sembra scivolare verso le elezioni anticipate, inevitabile il ritorno al voto con la stessa legge elettorale in vigore, ovvero il Rosatellum. Legge elettorale che prevede l’elezione di un terzo dei parlamentari con sistema maggioritario in collegi uninominali e i rimanenti due terzi ripartiti proporzionalmente in listini bloccati.
E per il Friuli Venezia Giulia sono stati disegnati tre collegi uninominali per la Camera e uno soltanto per il Senato. Il collegio uno della Camera comprende l’ex-provincia di Pordenone, ma anche la Carnia, la Val Canale-Canal del Ferro, Venzone, Resiutta e Resia. Il collegio due, il resto della ex-provincia di Udine, fino al mare. Nel collegio tre, ci saranno le ex province di Gorizia e di Trieste. Un disegno che mette insieme, forzatamente, territori del tutto eterogenei, con esigenze difficilmente conciliabili.