In Fvg oltre 500 fisioterapisti in pensione nei prossimi dieci anni: servono più laureati

E’ l’appello che arriva dall’Ordine dei fisioterapisti del Friuli Venezia Giulia

Età media attorno ai 43 anni, il 64% di componente femminile, una presenza in regione di 132 fisioterapisti ogni 100mila abitanti (sopra il dato italiano di 120/100mila). Gli ambiti di maggiore attività ripartiti tra muscoloscheletrico e reumatologico 54,8%, neurologico 17,1%, geriatrico e di comunità 13,2%, pediatrico 2,9%, cardio-respiratorio e area critica 2,9%, sport 1,7%. E, in prospettiva decennale, oltre 500 professionisti in uscita per raggiunta età pensionabile, a fronte di 70 nuovi laureati in ingresso ogni tre anni (ma fino al 2023 si era fermi a 60).

È la fotografia fornita dall’Ordine dei fisioterapisti del Friuli Venezia Giulia a pochi giorni dalla Giornata mondiale della fisioterapia, in programma domenica 8 settembre, con focus sul mal di schiena. La conferenza di presentazione a Roma è stata anche occasione per intitolare la sala del Consiglio Fnofi e dedicare l’apposita targa alla memoria del fisioterapista udinese Mauro Gugliucciello.

Numeri che preoccupano per il futuro

“Abbiamo voluto sintetizzare in alcuni dati la presenza, la diffusione e la suddivisione operativa della professione in regione”, precisa la vicepresidente nazionale e presidente di Ofi Fvg Melania Salina –, che conta circa 1.700 iscritti all’Ordine. “Quello che emerge è un quadro di preoccupazione guardando al numero dei fisioterapisti nel rapporto con i residenti over 65: siamo a 517 ogni 100mila contro il 524/100mila nazionale, e alla proiezione Istat che parla del 30% dei professionisti in età pensionabile nei prossimi dieci anni, vale a dire più di 500 persone”.

Come reagire? “Come Ordine – spiega Salina – ribadiamo la richiesta di almeno 100 posti nei corsi triennali delle due Università. Quest’anno la Regione ne ha finalmente concessi 70 a fronte degli storici 60 e ringraziamo l’Ateneo di Trieste, salito da 30 a 40. Comprendiamo le complessità che questo aumento comporta, dalla necessità di reperire tutor didattici da mettere a disposizione da parte delle Aziende sanitarie alle dovute garanzie su sedi e qualità della formazione, ma in una regione che sta invecchiando come il Friuli Venezia Giulia dobbiamo lavorare da subito per prevenire il calo dei fisioterapisti”.

Quanto alla Giornata mondiale, l’Ofi Fvg e la Sezione regionale di Aifi (Associazione Italiana di Fisioterapia), in collaborazione con il Comune di Udine – Ufficio di Progetto Oms “Città Sane”, organizzano sabato 21 settembre nella sala Valduga della Cciaa Pn-Ud un momento di confronto invitando cittadini, associazioni, stakeholder e professionisti a condividere informazioni e conoscenze che possono essere strumenti utili per la comprensione del mal di schiena e delle strategie per affrontarlo.