L’allarme in Fvg per la variante del Covid.
Nonostante i numeri incoraggianti, è necessario continuare a tenere alta la guardia sul Covid anche in Friuli Venezia Giulia. Lo dice Walter Zalukar, consigliere regionale del Gruppo Misto, che sostiene come la regione debba preparare la sua sanità alle varianti del virus e a possibili nuove ondate. “Oltremanica – spiega – la variante Delta del coronavirus ha causato, nei giorni scorsi, 11.000 contagi e un aumento del ricorso all’ospedalizzazione, come dimostrato da uno studio pubblicato sulla rivista Lancet”.
“La questione varianti, d’altro canto – prosegue Zalukar -, dovrà essere presa in considerazione anche perché il coronavirus sarà endemico. Per questo motivo ho inteso presentare un’interrogazione alla Giunta Fedriga, per conoscere quali misure intenda adottare per preparare il Sistema sanitario regionale nell’eventualità pur remota di una recrudescenza del virus, che secondo alcuni scenari potrebbe verificarsi in autunno”.
“Ricordo che, lo scorso anno, ci si è trovati impreparati alla seconda ondata e che farsi trovare nuovamente impreparati sembrerebbe colpevole ostinazione nell’errore”, afferma il consigliere, che poi ribadisce una volta di più: “Vanno individuati percorsi separati Covid e no-Covid e ove possibile, come a Trieste, individuare sedi ospedaliere Covid e Covid-free. Oltre a limitare la probabilità di contagi, ciò consente di continuare ad erogare prestazioni sanitarie quasi normalmente e di non aumentare oltremodo, come è avvenuto, i tempi di attesa per prestazioni diagnostiche e di cura”.
“Tutto porta a pensare che non avremo una ripetizione dell’epidemia come l’autunno passato, visto che gran parte della popolazione – evidenzia Zalukar – sarà vaccinata, ma in caso di qualche eventuale focolaio sarà comunque molto importante poter sempre assicurare il riconoscimento precoce, il tracciamento completo, le cure necessarie subito e, in caso di ospedalizzazione, le misure sopra indicate”. “Ripeto che le probabilità di ritrovarsi in situazioni critiche sono remotissime, ma comunque dobbiamo essere pronti a ogni eventualità, perché prepararsi – conclude – significa poter garantire la sicurezza di tutti e il proseguimento della vita normale senza restrizioni”.