I numeri da zona arancione del Friuli Venezia Giulia.
Manca soltanto l’ufficialità, ma in Friuli Venezia Giulia i numeri sono da zona arancione. Lo “certificano” anche i dati emergenti dal consueto monitoraggio settimanale a cura della Fondazione Gimbe, riferiti al periodo dal 12 al 18 gennaio.
In base ai riscontri forniti dall’organizzazione, in Fvg sarebbero occupati da pazienti Covid il 34,1% dei posti letto nelle aree mediche e il 24% nelle terapie intensive: entrambi sono numeri oltre la soglia per il passaggio nella nuova fascia di rischio (rispettivamente 30% e 20%). Un trend che tocca tutta Italia: “Resta alta la pressione sugli ospedali – afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione Gimbe – in cui i posti letto occupati da pazienti Covid continuano ad aumentare, seppur più lentamente: rispetto alla settimana precedente +14% in area medica e +2,3% in terapia intensiva“. Tornando al Fvg, manca solo il decreto firmato dal ministro alla Salute, Roberto Speranza, per sancire quindi il passaggio in zona arancione dal 24 gennaio.
Secondo il monitoraggio, peggiorano rispetto alla settimana precedente anche gli altri dati legati al Covid in Fvg. È così per i casi attualmente positivi ogni 100mila abitanti, che in regione a oggi sono 4.270: un valore che colloca il territorio al decimo posto in Italia. Cresce anche la percentuale di nuovi casi, con un incremento pari al +16,6%. Tra le 58 province italiane con più di 2mila casi ogni 100mila abitanti nella settimana dal 12 al 18 gennaio, 3 sono del Friuli Venezia Giulia. Si tratta di Pordenone (2.417), Udine (2.310) e Trieste (2.045). Gorizia resta sotto questa soglia, con un valore di 1.867.
Intanto, prosegue la “rimonta” del Fvg nelle vaccinazioni. In regione, la popolazione che ha completato il ciclo vaccinale è pari 78,7% (media Italia 79,6%) a cui aggiungere un ulteriore 3,9% (media Italia 4,1%) solo con prima dose. Sale anche il tasso per la terza dose (65,3% in Fvg, contro una media in Italia del 70,8%), mentre la regione è ancora in ritardo per quanto riguarda la popolazione 5-11 anni: in questa fascia d’età ha completato il ciclo vaccinale l’1,7% (media Italia 5,2%) a cui aggiungere un ulteriore 13,5% (media Italia 19,9%) solo con prima dose.